mercoledì, 14 dicembre 2016
14 Dicembre 2016domenica, 18 dicembre 2016
18 Dicembre 2016“Noi e loro”. Quella torsione che cambia la prospettiva…
Diario della “tre giorni” di Tulime ad Alcamo (TP), per riflettere sulla cooperazione di comunità e sulla “banalità del bene”.
di Michele Nardelli
Parto da casa che è ancora notte fonda, fa freddo e del resto le mezze stagioni non ci sono più. Volo Ryanair da Verona a Palermo, niente da segnalare se non fosse per i caratteri postmoderni della proposta, dalle tariffe diversificate a seconda di quanto urgente sia il tuo volo al “gratta e vinci” che ti propongono insieme alle proposte commerciali “esenti IVA”, i cui proventi (del gratta e vinci) sono naturalmente destinati ai bambini di un noto ospedale fiorentino. Non se ne può più.
Dopo poco più di un’ora di volo sono a Palermo dove mi aspetta Francesco, una delle anime dell’associazione Tulime per il cui dodicesimo “Miting” sono venuto sin qui. Dove è ancora estate, anche se piove.
Francesco e Veronica mi accolgono nella loro casa di Carini, il tempo di raccontarci qualcosa delle nostre vite e via verso il Bosco di Alcamo, nel centro forestale dove si svolge l’incontro annuale dell’associazione e dei suoi partner sparsi per il mondo.
Una “tre giorni” intensa che si apre con una sorta di preambolo sulla cornice di un impegno che viene declinato nelle forme della cooperazione di comunità