La presentazione a Venezia
mercoledì, 22 maggio 2019
26 Maggio 2019
sabato 4 luglio 2009
6 Giugno 2019
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26 Maggio 2019
sabato 4 luglio 2009
6 Giugno 2019

giovedì, 4 luglio 2013

Giornate dedicate allo scrivere e agli incontri. Sono stato incaricato di preparare un documento del gruppo consiliare del PD del Trentino a sostegno di Alessandro Olivi per le elezioni primarie del prossimo 13 luglio. Ovvio, si potrebbe dire, che il Gruppo consiliare sostenga il proprio candidato, ma proprio così non è visto che una parte del gruppo aveva opzioni diverse da quella assunta dall’assemblea del partito. Un documento breve ma chiaro ed efficace, che cerca il dialogo pur nella competizione che le primarie rappresentano. Lo voglio sottolineare perché in questi giorni avverto, soprattutto da parte del PATT, toni un po’ sopra le righe. Il documento viene condiviso da tutti i consiglieri. Lo trovate nella prima pagina di questo sito.

Preparo il materiale per la conferenza stampa di sabato prossimo con la quale il Forum trentino per la Pace e i Diritti Umani presenta il programma annuale "1914 – 2014. Inchiesta sulla Pace nel secolo degli assassini". Si articolerà in due itinerari, il primo scorrendo il Novecento attraverso i luoghi che ne hanno segnato la storia, il secondo che s’interroga sulla cultura della pace e la sua capacità di elaborare "quel tragico amore per la guerra" di cui ci ha parlato James Hillman. Le "Cartoline da…" si sono moltiplicate in queste settimane come a costruire un puzzle globale attraverso il quale rileggere un secolo nel quale i morti in guerra sono stati un numero tre volte superiore a quello dei precedenti diciannove secoli. E la domanda che poniamo è la seguente: che cosa abbiamo imparato dal Novecento?

Il dibattito sulle spese militari che finalmente esce dalle secche minoritarie della testimonianza pacifista ci dimostra al tempo stesso come ancora forte sia la cultura del "vis pacem, para bellum". Una breccia si è aperta e la risoluzione approvata dal Parlamento non è poi così banale se il Consiglio Supremo della Difesa se ne esce con una smentita sul potere di condizionamento dell’assemblea parlamentare, come se l’acquisto degli F35 rappresentasse una scelta tecnica. Con quale coraggio si dicono queste cose? Come si fa ad affermare che dobbiamo corrispondere alle decisioni dell’alleanza di cui l’Italia fa parte, come se non sapessimo che molti paesi della NATO hanno preso le distanze da questo programma. Più realisti del re…

Qualcuno mi chiede cosa ne penso e mi cascano le braccia. La prima mozione in Italia approvata da una regione è quella che ho presentato ancora nella primavera del 2009 ed approvata. A proposito di aver memoria di quel che avviene… Quelle maxi lettere "No F 35" che sono diventate un po’ il simbolo di questa campagna dove sono state realizzate e chi le ha finanziate?

Predispongo una question time sulla vicenda Laba di Torbole, l’accademia di belle arti che da un anno opera nell’ex Colonia Pavese ma senza avere il riconoscimento ministeriale per poterlo fare. Non sono certo io ad oppormi alla realizzazione di percorsi formativi di alta qualità, ma sappiamo che talvolta anche in quest’ambito si nascondono le insidie del business. Se poi questa attività rientra in quel pasticcio che si chiama "ex Colonia Pavese" per cui un austero palazzo di fine Ottocento, collocato in uno dei luoghi più belli del Trentino, oggetto di discutibili ristrutturazioni, è da quarant’anni in uno stato di abbandono… Accade nella bella ed efficiente Provincia Autonoma di Trento, che fa del turismo un fiore all’occhiello. Non va bene! E nei prossimi giorni presenterò una mozione.

A seguire, una serie di incontri che hanno per oggetto la "summer school" che stiamo organizzando come Politica Responsabile per la seconda metà di agosto sui nuovi paradigmi della politica, rivolta in particolare ai giovani e di cui parlerò diffusamente fra qualche giorno, l’attività del Forum e la collaborazione con la Fondazione Museo Storico del Trentino nell’intrecciarsi delle iniziative sul centenario della prima guerra mondiale, le attività di Osservatorio Balcani Caucaso, un servizio straordinariamente importante di monitoraggio permanente di regioni europee di cui si parla solo quando scorre il sangue, ma decisive per i destini del progetto politico europeo. Di questo lavoro ne beneficiano tutti, le istituzioni europee, nazionali e locali, i governi, la stampa italiana ed internazionale: sarebbe ora che questa eccellenza realizzata nella nostra terra venisse valorizzata appieno. 

Il giorno successivo incontrerò il circolo anziani di Bondo in visita al Consiglio Provinciale. Mi preparo qualche appunto, come a
cercare di condividere con queste persone un primo bilancio della legislatura. E mi rendo conto che li dovrei intrattenere per l’intero pomeriggio, non per mezz’ora. So bene quanto poco si conosce del lavoro di un consigliere provinciale, ma queste pagine di diario servono in primo luogo per questo. Il problema è farle conoscere.

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