politica cercasi...
lunedì, 25 febbraio 2013
25 Febbraio 2013
Giovanni Segantini, particolare
venerdì,1marzo 2013
1 Marzo 2013
politica cercasi...
lunedì, 25 febbraio 2013
25 Febbraio 2013
Giovanni Segantini, particolare
venerdì,1marzo 2013
1 Marzo 2013

giovedì, 28 febbraio 2013

L’esito del voto in Trentino, nonostante un sistema elettorale bloccato alla Camera e la discutibile scelta delle candidature di partito al Senato, vede nettamente vincente il centrosinistra autonomista che porta a Roma 16 parlamentari su 19. E’ il risultato della scelta che ha voluto salvaguardare l’unità della coalizione che governa la provincia da quindici anni.

Il risultato parla da solo ma, ciò nonostante, ognuno sembra voler tirare la coperta dalla sua parte. Tanto per essere chiari, chi voleva rompere con l’UpT e limitarsi all’accordo con il PATT dovrebbe prendere atto che questa strada ci avrebbe portati alla perdita secca in tutti e tre i collegi senatoriali del Trentino. E invece no, tanto che, ad urne ancora aperte, il confronto comincia a prendere la piega che non vorremmo vedere.

Anziché interrogarsi sulla sostanziale differenza fra il quadro trentino e quello nazionale, laddove la maggioranza relativa ottenuta dal centrosinistra assomiglia ad una sconfitta piuttosto che ad una vittoria, immediatamente è partita la campagna elettorale per l’autunno, lasciando intravvedere uno scenario di lacerazioni proprio di quel patrimonio unitario che ci ha portati a segnare in questa nostra terra un risultato positivo. Parlo in particolare delle candidature che vengono avanzate per la presidenza della PAT, come se queste non dovessero tener conto della coalizione, ma basarsi o su dinamiche interne al solo PD, o sulla capacità di rivolgersi direttamente all’elettorato delle primarie prescindendo dai partiti o contando sulla loro debolezza.

La stessa cosa dicasi della fronda interna all’UpT. Nonostante il positivo risultato della lista di Dellai, l’ex assessore Silvano Grisenti fa le prove generali di scissione immaginando una diversa collocazione di quell’area politica. Sembra un’azione speculare a quella di chi a sinistra cerca di liberarsi a tutti i costi dell’alleanza con il partito di Lorenzo Dellai. Ecco che "i chierici" (quella parte degli ex giovani democristiani che per vari motivi vorrebbero Dellai sulla graticola) ritornano. Non si pensi che sia un problema di beghe familiari. E’ l’anomalia politica del Trentino ad essere in gioco. E anche un’idea di PD che da più parti si vorrebbe meno "Trentino" e incline alla sperimentazione originale e più "nazionale".

Occorre nel PD del Trentino un chiarimento di fondo, che ci trasciniamo da tempo e la cui assenza ha negativamente segnato quest’ultima legislatura provinciale. Un congresso? Il problema è che non so se ci sono i tempi per un dibattito vero, ma in ogni caso così, in assenza di una narrazione condivisa di questa terra, non si può di certo andare alle elezioni provinciali.

In questo quadro piuttosto complesso, provo a non farmi distrarre dal chiacchiericcio e a concentrami sui contenuti. Ne parliamo nel confronto fra i "responsabili" (le esperienze di Comunità Responsabile e Politica Responsabile) per cercare un’agenda di lavoro proprio attorno alle questioni cruciali che dovrebbero segnare questo ultimo scorcio di legislatura, le elezioni comunali nella terza città del Trentino (Pergine Valsugana che andrà alle urne nella tarda primavera) e il prossimo autunno elettorale. I contenuti come risposta alla degenerazione della politica o all’antipolitica. Qualcosa da dire, insomma!

Vale per il Trentino ma non solo. Ne parlo nei colloqui telefonici con diversi amici con i quali in questi anni ho intessuto un percorso di ricerca politico-culturale lungo le strade dell’amore per il territorio: con Giulio Marcon, fino a ieri responsabile di "Sbilanciamci" ed oggi neo eletto alla Camera dei deputati; con Aldo Bonomi che mi dice di aver conclusa la sua ricerca sulle "terre alte" e pronto a presentarla in un viaggio per l’Italia da fare insieme; con Tonino Perna, anima inquieta di un Sud in grave sofferenza e che la politica nazionale non sa vedere; con Florian Kronbichler, da poco eletto alla Camera nella nostra regione grazie all’apporto dei Grünen del Sud Tirolo all’alleanza "Italia. Bene comune"; con Piergiorgio Oliveti, responsabile delle "Città Slow" (l’alleanza delle città europee della chiocciolina) che incontro a Bolzano e con il quale prosegue da tempo un proficuo dialogo sulla politica dei territori tanto che si mette a disposizione per partecipare attivamente a questo viaggio per l’Italia delle cose belle che la politica non sa intercettare. Vedo crescere un pensiero comune che forse è il caso di strutturare, non per fare nuovi partiti ma per contribuire a cambiare lo schema di gioco attraverso una connessione anche politica fra i territori e l’Europa.

Sono combattuto fra il desiderio di intraprendere un itinerario per le strade secondarie di questo paese, delle Alpi e del Mediterraneo e le cose che investono il presente ed il futuro del Trentino, non ultima la decisione se candidare o meno alle prossime elezioni provinciali. Cose non necessariamente alternative, ma già oggi la mia agenda è un incubo. Eppure l’ancoraggio territoriale è al centro del mio pensiero e delle cose interessanti che qui in Trentino riusciamo a mettere in cantiere.

Come l’evento sulle "Mafie senza confini" che come Forum trentino per la Pace e i Diritti Umani abbiamo promosso a Trento dal 7 al 9 marzo e che porterà qui studiosi e persone che hanno fatto della lotta per la legalità una ragione di vita. Nella conferenza stampa di presentazione a Palazzo Trentini con noi ci sono Libera Trentino, la Federazione trentina della Cooperazione, il Centro di Formazione alla Solidarietà Internazionale e l’Università degli Studi di Trento, soggetti che a vario titolo concorrono alla promozione e all’organizzazione dell’evento. Ne esce uno spaccato nel quale l’impegno contro la criminalità organizzata diviene un comune terreno di impegno sociale, civile, formativo. E politico. Le aspettative e la partecipazione (le iscrizioni sono state numerose, tanto da doverle chiudere) sono molte. Il programma lo trovate in "Primo piano". I manfesti della "winter school", un grande papavero rosso in un campo di grano, per le strade di Trento sono davvero molto belli.

Comments are closed.