
venerdì, 25 gennaio 2013
25 Gennaio 2013
mercoledì, 8 agosto 2012
3 Febbraio 2013Due giorni di Consiglio Provinciale per esaminare question time, interrogazioni a risposta immediata che – tranne qualche rara eccezione – vengono fatte leggendo i giornali e che scorrono nel generale disinteresse; per un disegno di legge sul garante dei detenuti che sta incontrando un’ostilità politica trasversale perché – si sa – occuparsi degli ultimi specie se sono brutti e cattivi non crea consenso e che pertanto incontra l’ennesimo rinvio; per una serie di mozioni che servono più a segnare il territorio che altro. Mi scuso in anticipo per questa brutalità, ma non è così che si aiutano le istituzioni a dare buona prova di sé.
Il problema è che la politica si è inaridita. In un intervallo dei lavori sento alcuni consiglieri, anche in questo caso di diversi schieramenti, che se la ridono a proposito del fatto che dopo gli zingari, gli omosessuali e i detenuti arriveranno in Consiglio anche "le puttane". Mi chiedo con che gente ho a che fare… Abbiamo appena celebrato la giornata della memoria, ma l’odio verso i diversi è più fertile che mai. Come ho scritto in questi giorni, non s’impara mai nulla. Così quei camini non smetteranno mai di fumare…
Bisogna studiare, non inventarsi soluzioni dettate dalla necessità di trovare consenso a tutti i costi. Il gioco d’azzardo corrisponde alla povertà e alla solitudine sociale. Per la prostituzione non è tanto diverso. E le soluzioni non sono né i casinò, né i casini. Lo dico anche in relazione ad una delle mozioni discusse in queste ore e, per altro verso, al voto della Circoscrizione dell’Argentario di cui si è molto parlato in questi giorni.
Non mi stupisco, sono abbastanza grande da sapere quanto le istituzioni siano lo specchio di quel che c’è nella società ed è per questo che non nascondo la mia preoccupazione. So anche che in giro c’è di molto peggio: del resto il ventennio del signore di Arcore e del Guerriero di Pontida hanno lasciato il segno. Arida non è solo la politica.
Il problema è che la politica dovrebbe avere un ruolo pedagogico, non dovrebbe assecondare gli istinti peggiori. Ma se la politica si appiattisce sulla ricerca del consenso, perché stupirsi? In questi anni in Trentino abbiamo cercato di dare espressione alla parte migliore della nostra comunità che pure ha saputo respingere le sirene del neoliberismo, alla sua storia migliore fatta di solidarietà e mutualismo, all’impegno e alla professionalità di tante persone. Eppure non dovremmo mai dimenticare che il sapere e le intelligenze vanno coltivate con cura, così come l’autonomia e la responsabilità.
Provo a sdoppiarmi, non riesco a stare in aula senza seguire quel che vien detto ma al tempo stesso non posso gettare al vento tutto questo tempo ad ascoltare il disco rotto di interventi sempre uguali, quasi ossessivi, di chi dipinge il Trentino come una terra alla deriva. E quindi cerco di scrivere, preparare appunti, incontri e riunioni, momenti serali dove le buone cose possano coniugarsi con le buone idee.
In altre parole, cerco di coltivare qualche nuovo scenario per il dopo elezioni, sul piano delle idee come nelle relazioni con le persone che immagino possano dare un contributo significativo non solo per rendere più interessante l’anomalia trentina, ma anche per costruire un percorso politico dei territori nelle regioni italiane. E’ questo il senso di un immagine, "lo zaino e la topolino amaranto", che ho proposto nella mia relazione alla scuola di formazione politica Danilo Dolci a Roma nei giorni scorsi. Vuol dire ridisegnare la politica, ma il concetto di pensare/agire globale/locale non rientra tanto facilmente nello schema mentale.
3 Comments
Forse è solo rozzezza, non rancore. L’indifferenza fa male a chi ne è vittima, ma l’odio ne fa molto di più. Speriamo che sia indifferenza. Comunque devi tener duro, perché… non hai scelta ;o)))
Se le istituzioni sono lo specchio della realtà, allora probabilmente sono le persone che sono aride, e sono aride perché sono sature di nulla… il senso delle realtà è corroso dal troppo rumore mediatico che ha il solo “merito” di produrre luoghi comuni e opinioni preconfezionate… più facile sogghignare con una battuta trita e ritrita piuttosto che accorgersi che quella in cui siamo immersi è la nostra vita e non uno spot proiettato all’infinito su uno schermo che nessuno guarda più… come ci si risveglia da questo oblio?..
Quel giorno Michele avete approvato all’unanimità un odg sulla case per Tarzan. Questo è il mio editoriale di oggi sul Corriere del Trentino:
Non siamo soli nell’universo. Esiste, accanto alla nostra, un’altra dimensione, un Iperuranio dove vivono ultracorpi le cui competenze e la cui utilità rimangono a volte misteriose e dubbie. Questi marziani approfittano di strane congiunzioni astrali per introdursi surrettiziamente nelle nostre vite. Devono essere stati senz’altro alcuni di loro ad ispirare l’approvazione, all’unanimità, in Consiglio Provinciale di una mozione del Pdl che impegna la Giunta ad individuare, entro la fine della legislatura, aree per i tree village, le case sugli alberi. C’è da esserne fieri o piuttosto da chiederci dove vivano i nostri rappresentanti? Nell’Iperuranio appunto, assieme al Demiurgo platonico dove si risolvono i problemi abitativi di Tarzan piuttosto che quelli banali dei terrestri. Si tratta forse di un indirizzo consapevole e intenzionale per la soluzione del problema della tensione abitativa? Oppure di un altro intelligente tassello della green economy applicata a quel social housing di cui tutti si riempiono la bocca senza sapere che fare? Non ci sarebbe da stupirsi visto che la produzione di minchiate rimane tonica ed in continuo arricchimento. Fuor di sarcasmo è soprendente che non ci sia nessuno all’interno del Consiglio provinciale che voglia impegnare la giunta, ad individuare, magari entro questa legislatura e con un provvedimento cogente per i comuni, le aree per l’edilizia sociale ed agevolata che aspettano da anni di essere trovate. O magari qualche altro Consigliere che non presenti una mozione per impegnare la Giunta a finanziare l’edilizia agevolata che aspetta da due anni risorse adeguate. Sono problemi che si trascinano nel tempo e che in un momento di profonda crisi dell’edilizia, testimoniata dalla chiusura di numerose imprese, dovrebbe vedere la politica occuparsene quotidianamente. Ma evidentemente Tarzan ha più santi in paradiso oppure vede più lontano, ad un prossimo futuro in cui torneremo a vivere come scimmie. Non ci si stupisca quindi se, con simili alzate di ingegno, si contribuisce ad alimentare quella sfiducia nella politica che caratterizza questo anno elettorale. La buona politica dovrebbe risolvere i problemi della gente, non crearne. Dovrebbe discendere dall’Iperuranio delle dispute ideologiche e dei bilancini elettorali ed occuparsi delle cose terrene. Diversamente si fa la figura di androidi, inutili, decorativi ma costosi ed ingombranti, proiettati in una dimensione spaziotemporale che non è la nostra. Se ridiscendono avvisateci. Non so se, in una dimensione terrena, vi andrà meglio. Ma è sicuro che peggio non può andare.