
lunedì, 21 gennaio 2013
21 Gennaio 2013
venerdì, 25 gennaio 2013
25 Gennaio 2013Dopo una prima giornata di Consiglio regionale dove Alberto Pacher viene eletto nuovo presidente diciamo così "pro tempore" in seguito alle dimissioni di Lorenzo Dellai, un affollarsi di impegni istituzionali mi inducono a disertare la restante parte della sessione.
Fra questi, quello più rilevante è l’incontro che si svolge mercoledì mattina a Rovereto, presso la sede di Trentino Sviluppo, attorno al progetto "Terre salubri alpine" promosso dal Comune di Rovereto e che vede convergere la Federazione trentina della Cooperazione, il Museo Civico di Rovereto, il Consorzio Vini del Trentino, Trentino Sviluppo, la Provincia autonoma di Trento nonché alcuni rappresentanti di aziende e cooperative coinvolte nel progetto.
Dopo l’introduzione del sindaco di Rovereto Andrea Miorandi, tocca ad Angelo Giovanazzi, responsabile scientifico del progetto, illustrare gli obiettivi di fondo e quelli già realizzati grazie alla collaborazione con il capoluogo lagarino. La proposta è di realizzare una sorta di marchio provinciale dei prodotti del territorio trentino realizzati secondo criteri di salubrità certificati e di particolare valore nutrizionale. Un lavoro già avviato a prescindere da una dimensione provinciale nell’analisi tossicologica e nutraceutica nonché nella valorizzazione di alcuni prodotti come l’olio del Garda, il cavolo e il broccolo, alcuni vini come l’enenzio e il marzemino, una serie di prodotti del bosco.
Con la Finanziaria 2013 questo lavoro potrebbe assumere una dimensione provinciale e coinvolgere uno dei rami operativi della PAT come Trentino Sviluppo, grazie agli emendamenti che sono stati approvati e dei quali ero il primo firmatario. L’approvazione dell’emendamento sui Biodistretti alla legge provinciale sull’agricoltura e di quelli relativi al tema dell’animazione territoriale sulla legge relativa alla programmazione dello sviluppo (LP4/1998), mettono infatti la Provincia nelle condizioni di darsi nuove modalità di pianificazione del territorio. In particolare l’azione di Trentino Sviluppo dovrà abbracciare anche l’azione di sviluppo del territorio, una sorta di quarta gamba oltre a quella tradizionale di sostegno all’industria, a quella relativa all’innovazione e a quella da poco inglobata con la fusione con Trentino Marketing.
Nel mio intervento provo a delineare l’approccio avuto nel corso della legislatura verso una crisi che si configura come cambiamento strutturale del contesto economico, in particolare attraverso le diverse leggi finanziarie. Dall’approccio a difesa dell’esistente alla necessità di investire sulla qualità, affinché nel processo di ristrutturazione economica in corso la crisi possa diventare ragione di cambiamento e di riqualificazione a partire dalle vocazioni dei territori. In questa cornice si inserisce anche la proposta del Fondo strategico di cui si è molto parlato in questi mesi e che partiva da una mia proposta di mobilitazione delle risorse finanziarie regionali e provinciali a cominciae dai fondi integrativi di PensPlan.
Sottolineo l’approccio interdisciplinare di questa azione di governo che investe la programmazione istituzionale, l’agricoltura, l’industria, il lavoro, l’ambiente, la sanità e la formazione. Il che rende insieme straordinariamente interessante ma anche complesso il lavoro di coordinamento interassessorile che comporta un approccio territorialista.
Un lavoro di autocoscienza dei luoghi per nulla banale e che richiede un sistematico lavoro di conoscenza antropologica e di animazione territoriale. Così la realizzazione dei Biodistretti diviene una possibile declinazione di questo lavoro, che si integra perfettamente con il dettato della LP 15/2008 (Distretto agricolo del Garda) e della LP 13/2009 (Filiere corte ed educazione alimentare), nonché della LP 3/2011 (Fondi rustici).
A ben guardare, si delinea il significato di un organico lavoro legislativo realizzato nel corso di questo mio mandato consiliare. Un riconoscimento che viene da parte del sindaco di Rovereto e dei soggetti presenti.
Il progetto "Terre salubri alpine" emerge nell’incontro in tutta la sua valenza e potenzialità strategica, ma arrivati a questo punto occorre un impegno preciso affinché agli strumenti legislativi corrisponda una precisa volontà di governo. Oggi con noi non ci sono né l’assessore Mellarini, né l’assessore Olivi e quindi ai numerosi soggetti presenti alla tavola rotonda mi rivolgono un preciso appello per far dialogare gli assessorati competenti.
Non siamo dunque ancora in grado di definire un Accordo fra Istituzioni ed Associazioni rappresentative per lo sviluppo dell’attuazione del progetto, ma usciamo dall’incontro con una volontà comune di proseguire sulla strada tracciata.