
venerdì, 24 giugno 2011
24 Giugno 2011
mercoledì, 29 giugno 2011
29 Giugno 2011Oggi arriva la delegazione palestinese composta da tecnici dell’agricoltura, della cooperazione e del microcredito. Prima di immergermi nel lavoro che ci impegnerà per tutta la settimana nello sviluppare relazioni e conoscenze nel campo rurale, partecipo alla riunione della maggioranza che nei giorni scorsi ho sollecitato affinché, all’indomani della vittoria referendaria sulla privatizzazione dell’acqua, ci si potesse muovere in maniera omogenea nei passi necessari ad adeguare la legislazione provinciale e nel recepire l’indicazione che è venuta dagli elettori.
Con i referendum, infatti, un’indicazione è emersa in maniera chiara: si è messo fine all’obbligatorietà dei Comuni di privatizzare il servizio di erogazione dell’acqua. In buona sostanza spetta alle comunità locali decidere come intendono gestire il servizio idrico ed era questa prerogativa che in Trentino abbiamo voluto salvaguardare con gli articoli 22 e 23 della Legge finanziaria 2011. Così come, con l’ordine del giorno 184/2011, si è voluto ribadire che l’opzione pubblica è la strada che la Provincia autonoma di Trento intende perseguire anche per i Comuni il cui servizio è stato assunto da Dolomiti Energia.
Di questo parliamo nell’incontro di maggioranza. Si stabilisce pertanto che la legislazione provinciale deve essere ritoccata per adeguarla alla abrogazione delle normative nazionali a cui gli articoli della finanziaria facevano riferimento. Non si tratta solo di aggiustamenti formali, si deve anche togliere di mezzo qualche riferimento ai contenuti della legge Ronchi che rappresentavano un riferimento giuridico – quand’anche aggirato dalla nostra potestà legislativa primaria – e che potevano lasciare intendere una sorta di adesione politico culturale alla filosofia della legge nazionale.
Nei prossimi mesi avremo a che fare tanto con le sparate demagogiche della destra, quanto con la battaglia ideologica contro la gestione del servizio idrico attraverso le società "in house", da qualcuno individuate come la testa di ponte dei processi di privatizzazione nonostante siano al 100% pubbliche. Nell’incontro comunque ci si trova d’accordo. Come nell’indicazione di attendere i lavori del gruppo di esperti incaricati dai Comuni di Trento e di Rovereto di studiare lo scorporo del ciclo integrale dell’acqua da Dolomiti Energia.
Esco dall’assessorato e vado ad accogliere la delegazione palestinese. Sono stanchi morti per aver saltato il sonno di una notte intera. Ma hanno solo il tempo per una rinfrescata, mangiare qualcosa che subito ci si deve spostare a San Michele all’Adige dove ci aspettano per il primo incontro, dedicato al sistema cooperativistico trentino e all’illustrazione delle attività della Fondazione Mach. Nonostante la stanchezza sono felici di essere qui, in questa terra che ai loro occhi appare come un piccolo paradiso. Dovremo tenerne conto del privilegio che abbiamo ad esserne parte integrante, perché ogni tanto ci dimentichiamo di quel che abbiamo.
E sono attentissimi alle parole di Egidio Formilan, responsabile ufficio studi e intercooperazione della Federazione trentina della Cooperazione, di Alessandro Carlo Dini, Michele Pontalti e Roberto Viola, rispettivamente direttore generale e responsabili dell’istruzione e della ricerca dell’Istituto agrario di San Michele all’Adige.
Essere qui in Trentino per queste persone è davvero una grande opportunità di conoscenza, di scambio e di cooperazione. Ne abbiamo la conferma in serata, quando ci spostiamo verso Isera dove alla Locanda delle tre chiavi ci aspettano i responsabili di Slow Food. Nel breve tragitto e nel corso della serata, fuori dall’ufficialità, si percepisce la voglia di portarsi via tutto quel che ne può venire.
Comprese le immagini, tanto che s’affaccia anche qualche interrogativo sul nostro modo di vivere: "Dov’è la gente? Dove sono i bambini? si chiede Siham, l’unica donna del gruppo, incredula che la gente possa aver paura in un contesto tanto pacifico rispetto a quel che loro sono abituati a vivere quotidianamente in Palestina.
La stanchezza ora prende il sopravvento ed il desiderio di prendersi qualche ora di sonno è più grande della loro curiosità e della loro meraviglia.