
martedì, 7 giugno 2011
7 Giugno 2011
sabato, 11 giugno 2011
11 Giugno 2011Il Consiglio è bloccato sulla riforma della Protezione Civile. Due giorni di trattative che pure ancora non approdano al un accordo, nonostante la Giunta accolga una serie di emendamenti dell’opposizione. Al di là degli aspetti migliorativi, sempre possibili ed auspicabili, c’è la filosofia di fondo della norma sulla Protezione Civile a dividere maggioranza e opposizione. Negli interventi in aula dei consiglieri della Lega, nel loro descrivere il Trentino come territorio preda delle mafie e del ricatto, emerge una visione davvero distante ed è quindi difficile trovare, a partire da queste basi, una mediazione accettabile. E così si prosegue, fra una sospensione e l’altra per due giorni, fino ad ipotizzare di iniziare alle 5 del mattino e concludere all’una di notte.
Fuori del Palazzo piove. Il confronto sulle tematiche referendarie si accende nel merito di temi importanti ma l’approccio della cronaca giornalistica fatica ad entrare nel merito preferendo la speculazione politica, le divisioni nel PD, il folklore. Sembra proprio che non importi nulla di quel che si fa e che si è fatto. Le mozioni e gli ordini del giorno approvati in Consiglio su denuclearizzazione del Trentino e acqua bene comune, gli articoli di legge, l’attenzione politica attraverso decine di incontri: organizziamo come gruppo consiliare e partito una conferenza stampa che dà cronaca di oltre cento iniziative promosse dal PD del Trentino in queste settimane. Ma le domande degli operatori dell’informazione sembrano interessate solo alla contrapposizione con Giorgio Tonini: quasi che una posizione personale contasse di più di un intero soggetto politico, che forse più di ogni altro si è impegnato nella campagna referendaria.
La sera precedente affidiamo allo spettacolo teatrale "Reportage Chernobyl" di Roberta Biagiarelli il drammatico racconto di quei giorni di venticinque anni fa, del dolore delle famiglie dei pompieri chiamati a spegnere un fuoco che avrebbe potuto essere ancora più letale non solo per Chernobyl ma per tutta l’Europa. Li chiamarono liquidatori, erano seicentomila persone: molti di loro morirono, altri portano sul proprio corpo i segni della contaminazione.
Intervengo in aula nel dibattito sulla riforma della protezione civile, il testo lo trovate nella home page. In pochi ascoltano, ma dalla diffusione televisiva mi arrivano segnali di approvazione. Poi, di fronte all’estenuante rilancio, salta il tavolo. E con essa le regole minime di un’istituzione come l’assemblea provinciale dove il livello culturale riflette un preoccupante livello di degenerazione della politica e della società.
Interrompiamo alle 19.30 e corro a Mezzocorona dove è prevista una serata dedicata alla proposta di legge sulla bonifica dell’amianto in Trentino. All’illustrazione del DDL corrisponde un dibattito molto interessante, soprattutto nella testimonianza di chi lavora in situazioni a rischio, capannoni ricoperti da ondulati di eternit dalle cui fessure scende polvere nell’ambiente di lavoro, altre situazioni in cui le autorizzazioni burocratiche rendono oltremodo complessa l’opera di bonifica laddove nella ristrutturazione di vecchi edifici evidenzia situazioni a rischio di contaminazione. Ne vengono indicazioni interessanti, anche sul piano dell’introduzione di spunti di miglioramento del Disegno di legge. Discutere di amianto non è poi tanto diverso rispetto ai temi referendari: in causa è una cultura del progresso che ha piegato al profitto il diritto alla vita.
Penso di dover tornare in Consiglio, ma per fortuna arriva la comunicazione che la seduta è di nuovo sospesa e riprende il giorno successivo, segno che forse un accordo è in dirittura d’arrivo.