Sarajevo, cimiteri
lunedì, 9 maggio 2011
9 Maggio 2011
Alhambra
giovedì, 12 maggio 2011
12 Maggio 2011
Sarajevo, cimiteri
lunedì, 9 maggio 2011
9 Maggio 2011
Alhambra
giovedì, 12 maggio 2011
12 Maggio 2011

mercoledì, 11 maggio 2011

L’assemblea del Forum trentino per la Pace e i Diritti Umani rappresenta un complesso di realtà molto diverse fra loro, associazioni di volontariato, istituzioni di ricerca, musei storici, università, fondazioni, il Consorzio dei Comuni trentini e il Consiglio Provinciale. Un istituzione unica nel suo genere in Italia, che quest’anno compie vent’anni di vita. Era infatti il 10 giugno 1991 quando il Consiglio provinciale approvò la legge istitutiva, in un contesto di profonde trasformazioni ma anche di civiltà politica.

Ne parliamo in assemblea per confrontarci su quali potrebbero essere le modalità di "celebrare" questo compleanno: propongo di farne un’occasione non solo di bilancio ma anche di riflessione sulla capacità di trasferire nell’azione istituzionale e di governo la cultura della pace. Apriremo nei prossimi giorni sul sito del forum (www.forumpace.it) il confronto sul ruolo avuto dal Forum in questi anni, affinché il prossimo 10 giugno diventi un momento di pensiero piuttosto che auto celebrativo, che coinvolga la politica come il mondo associativo. Parte di questa riflessione su pace e politica sarà anche il viaggio a Ventotene per ricordare e vivificare il messaggio che nel 1941 i confinati dal fascismo vollero inviare all’Europa. Avevamo proposto in un primo momento che fosse il Consiglio provinciale in prima persona a farlo, ma abbiamo dovuto prendere atto che, per il livello di degrado del confronto politico (e di ignoranza), anche questa proposta di alto profilo stava diventando motivo di sterile polemica. Decidiamo allora che sarà il Forum a promuovere il viaggio e l’omaggio che in questa circostanza proporremo al Manifesto di Ventotene, quale straordinaria proposta di pace.

L’Assemblea, molto partecipata, è anche l’occasione per fare il punto sul percorso "Cittadinanza Euromediterranea" arrivato a metà del suo svolgimento. Stare sul tempo non è scontato, più semplice rincorrere quel che accade. In questo caso, siamo sugli avvenimenti che stanno letteralmente cambiando il Mediterraneo. C’è da parte di tutti i presenti un riconoscere l’efficacia della proposta e, insieme, anche del metodo di coinvolgimento delle associazioni e delle istituzioni del Forum in un’azione comune che ha già coinvolto non meno di quaranta realtà. Un fare rete importante, che apre una pagina del tutto nuova nell’agire del Forum. Fitto il programma di iniziative a maggio e nei mesi successivi.

Vengono presentate le nuove associazioni che hanno recentemente aderito al Forum, otto realtà piccole e grandi, come la Federazione trentina della Cooperazione. E il significato di questa adesione credo non sfugga a nessuno, proprio nell’obiettivo di aprire l’impegno per la pace e i diritti umani ad un mondo più ampio di quel che il pacifismo può rappresentare.

In questa direzione va proprio il lavoro che stiamo facendo sulla Palestina. L’indomani (martedì) ci incontriamo di buon ora presso l’assessorato all’agricoltura per un primo momento di verifica degli impegni assunti dalla delegazione trentina che recentemente si è recata in quella regione. L’esito è stato molto positivo, i presenti all’incontro molto motivati.

Fra le mille cose che ho in ballo, la riunione del Consiglio Regionale scorre nella sua ordinaria inutilità, rappresenta solo un obbligo formale. Finito il quale ho l’incontro del gruppo di lavoro con il quale si sta elaborando il Disegno di Legge sul software libero: abbiamo sostanzialmente conclusa la fase elaborativa, il testo è pressoché pronto, ora si tratta di condividerlo nel gruppo consiliare e nella maggioranza. So già che non saranno passaggi facili, sicuramente il secondo, per la complessità della migrazione dal software proprietario a quello libero, per le resistenze che s’incontreranno, per il conservatorismo dell’apparato con il quale dovremmo fare i conti.

Ma il progetto è  di grande valore, tanto sul piano politico culturale, quanto su quello economico. Una stima dei costi che la PAT sostiene per diritti sulle licenze proprietarie e dintorni corrisponde ad un ammontare molto elevato se pensiamo che solo l’azienda sanitaria provinciale spende in diritti proprietari più di un milione di euro ogni anno, che la scuola va anche oltre e che un dato complessivo non ce l’abbiamo ma si può stimare in almeno 5/6 milioni di euro annui. Una partita complessa, l’esito incerto.

Il giorno successivo, mercoledì, è più tranquillo. Annullata la Commissione regionale, il mattino si libera e lo utilizzo per preparare la conversazione prevista il giorno dopo a Roma, nell’ambito della Scuola di formazione politica dedicata a Danilo Dolci. Pomeriggio in ufficio e poi a Rovereto con Pace per Gerusalemme, per l’assemblea annuale. Alle 8 di sera me ne devo andare perché mi aspettano a Lavis dove è prevista una serata dedicata al tema della privatizzazione dei servizi idrici. La sala è affollata, ma noto l’assenza del gruppo dei giovani che avevano aderito al PD del Trentino e che poi se ne sono allontanati. Non si tratta di una serata di propaganda elettorale, le domande e le osservazioni che vengono poste tutt’altro che scontate. Anche perché i quesiti referendari investono temi che richiedono uno scarto di pensiero che ancora non c’è stato: la cultura del limite, la critica dello sviluppo illimitato, la domanda relativa a fin dove è lecito spingere la ricerca, specie quando questa viene finalizzata al profitto di pochi o alle strategie militari. Temi con i quali la cultura prometeica della sinistra deve ancora in buona parte fare i conti. Del resto il PD era nato anche per questo ed è davvero un peccato che Massimiliano e gli altri (il gruppo che faceva riferimento ad Impronte) questa sera non ci siano.

Comments are closed.