
martedì, 3 maggio 2011
3 Maggio 2011
lunedì, 9 maggio 2011
9 Maggio 2011Giornata intensa di incontri e di impegni istituzionali. Si inizia con il Consiglio provinciale, sessione dedicata allo svolgimento di interrogazioni e mozioni. Fra queste quella che ho presentato relativa alla Val di Fumo, una delle valli più intonse del Trentino, in primavera "un grande giardino fiorito" come la descrive la Sat. Nelle scorse settimane alcuni dei comuni lombardi della Val Camonica avevano avanzato l’ipotesi della realizzazione di una strada di collegamento con la Val di Fumo e quindi era necessario verificare le intenzioni del governo trentino a questo proposito. La parole di Alberto Pacher sono rassicuranti e intanto va bene così.
In mattinata ci vediamo con l’assessore Beltrami e i responsabili di Osservatorio Balcani e Caucaso per parlare delle attività in corso e di come rendere questo straordinario lavoro alla portata della nostra comunità, valorizzando le connessioni di cui ieri parlavo in questa rubrica nella nostra capacità di abitare il presente. Mi rendo conto che è come viaggiare sulla luna, che tanto la politica e forse ancor più la società fatichino a stare al passo, rincorrendo gli avvenimenti e dunque subendoli irrimediabilmente.
Il dibattito che l’indomani si svilupperà sul "diario" che la Commissione Europea ha realizzato per le scuole della UE, sarà la precisa testimonianza dello iato che ormai si fa sempre più profondo fra la cultura e la rappresentazione politica anche in una realtà che si distingue per la sua diversità e coesione sociale. Pongo il tema ai capigruppo della maggioranza: non ci si può dividere ogni volta che la destra presenta una mozione su nodi che riguardano un approccio culturale come ad esempio quello dell’identità europea. Eppure la fragilità della maggioranza sui nodi culturali è tale che anche la comunicazione del Presidente sulla questione "emergenza immigrazione" si evidenzia una atteggiamento sostanzialmente difensivo, senza avere il coraggio di dire che l’emergenza è stata creata ad arte per spaventare.
Si pone un problema di formazione all’interdipendenza. E di questo parliamo con Fabio Pipinato a proposito del ruolo che deve svolgere il Centro di formazione alla solidarietà internazionale. Il passaggio è delicato, così come la sfida da affrontare.
Nel primo pomeriggio mi incontro con l’assessore Mellarini e con Gregorio Rigotti, il funzionario dell’assessorato all’agricoltura incaricato di seguire la realizzazione del protocollo fra il Trentino e la Palestina. Ci accordiamo per definire il programma di lavoro alla luce degli impegni assunti con la delegazione che nei giorni scorsi ha visitato la mezzaluna fertile del Mediterraneo. Tante le idee, da trasformare in proposte di relazione. Cose impensabili, sia chiaro, se avessimo a che fare con un’amministrazione di segno diverso.
Incontro di seguito un esule iraniano con il quale in questi mesi abbiamo intessuto una positiva relazione. Ha un progetto di diplomazia dal basso verso il Mediterraneo da sottopormi, ma la politica estera della PAT non è esattamente di mia competenza.
La giornata si conclude a San Michele all’Adige dove si svolge una serata dedicata al tema della privatizzazione del servizio idrico e del relativo referendum. La sala è piena di gente e per un piccolo centro è sicuramente un fatto positivo. C’è molta attenzione per l’argomento in sé ma anche per la cornice culturale nella quale considerare il tema dell’acqua, la questione del limite nel rapporto con l’utilizzo delle risorse. Molte le domande e si sviluppa una discussione che investe i nodi di fondo del nostro modello di sviluppo. E’ davvero importante che la gente il 12 e 13 giugno si rechi alle urne per i referendum ma è altrettanto importante che questa sia un’occasione per porsi domande alte sul nostro tempo. Un forte applauso accompagna la chiusura dell’incontro.