
lunedì, 2 maggio 2011
2 Maggio 2011
mercoledì, 4 maggio 2011
4 Maggio 2011Come passare in poche ore dalle grandi questioni internazionali alle questioni della nostra piccola comunità. E’ un po’ questa la sensazione che vivo tornando in Trentino, le immagini di un mondo lacerato ancora impresse negli occhi e quelle di un territorio dove – nonostante il villaggio globale – ancora tiene la coesione sociale.
Eppure considero vitale la connessione fra il Trentino e il contesto globale, condizione essenziale per "stare al mondo". Non c’è ambito nel quale le connessioni glocali non siano all’ordine del giorno e per questo dovremmo rifocalizzare il nostro sguardo politico, sociale, amministrativo. Non si va in Palestina o in qualsiasi altra parte del pianeta per aiutare ma per aiutarsi a comprendere quel che accade e per osservare da una diversa angolatura la propria stessa realtà. Il che non significa escludere forme di sostegno anche materiale, ben sapendo che in assenza di un rapporto non casuale e di conoscenza dei territori anche l’aiuto può risultare negativo.
Quel che abbiamo costruito con la delegazione in Palestina nei giorni scorsi va esattamente in questa direzione, tantoché proprio di questo approccio (condiviso) abbiamo discusso nell’incontro finale della nostra visita.
Abbiamo un grande bisogno di visione, di non fermarsi al particolare e al "proprio giardino", di rimotivazione delle persone, proprio a partire da un approccio curioso verso quel che ci circonda, come pratica di apprendimento permanente e di stare al passo con i processi di cambiamento. Tema che affronteremo nei prossimi mesi quando affronteremo (in Consiglio e non solo) le proposte di legge relative all’apprendimento informale o sulla cooperazione internazionale.
Non ho neanche il tempo di mettere giù le valigie che iniziano i lavori della Terza Commissione Legislativa dedicata alla trattazione dei Disegni di legge sulla Protezione Civile. La riforma del sistema di protezione civile in Trentino è un passaggio importante che tocca uno dei tratti che fanno diversa questa terra: il volontariato, la partecipazione, la coesione sociale. Mettere a sistema un mondo che coinvolge migliaia di volontari, non è cosa facile e non riguarda solo l’efficienza degli interventi, pure decisiva. Investe la cultura del territorio, la sua cura preventiva, l’approccio verso la montagna, la formazione e la conoscenza dei territori nei quali si è chiamati ad intervenire.
Il Disegno di Legge presentato dalla Giunta provinciale, che recepisce altre proposte di legge provenienti dalla maggioranza (quella Zeni – Bombarda sulla prevenzione dalle valanghe e cultura della montagna e quella Depaoli sempre sulla sicurezza in montagna), in tarda serata viene votato a maggioranza in Commissione, mentre sono respinti i DDL della Lega e del consigliere Giovanazzi.
Finalmente a casa. Lo sguardo sulle cose del mondo non è altra cosa dal piacere di tornare nel proprio nido.