farfalla
martedì, 29 marzo 2011
29 Marzo 2011
migrante al lavoro
giovedì, 31 marzo 2011
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mercoledì, 30 marzo 2011

Oggi "L’Adige" dedica un ampio servizio alla questione amianto che abbiamo sollevato con la presentazione di un apposito Disegno di Legge per accelerare le modalità e i tempi di monitoraggio e di bonifica. Vi dedica il titolo di apertura del giornale in prima pagina e pure la locandina pubblicitaria. Con i nostri collaboratori del Gruppo ho lavorato per mesi a questo testo, la cui redazione ha preso il via dopo un sopraluogo compiuto qualche mese fa nella zona di Fiavè e aver constatato in prima persona quante stalle avessero ancora vecchie coperture in eternit.

Di coperture di questo tipo si stima ve ne siano in Trentino non meno di 6.200 per una superficie di 270 ettari e questa è solo una delle facce del problema. Se il commercio e la lavorazione dell’amianto sono vietate da quasi vent’anni, è pur vero che nell’edilizia il contatto è molto frequente (demolizioni o ristrutturazioni di vecchi edifici, ad esempio) e non sempre v’è la dovuta attenzione da parte delle ditte, scarsa l’informazione verso gli addetti delle conseguenze che le fibre di amianto possono portare alla salute di chi ci mette mano o sull’ambiente circostante.

Il tema è importante e vedo con soddisfazione che il Disegno di Legge è già stato inserito all’ordine del giorno dei lavori dell’aula per la sessione di luglio. Questo significa che l’iter in Commissione inizierà a breve. Ci tengo a questa proposta, perché di grande impatto ambientale e sulla salute dei cittadini, ben oltre tante altre questioni che in passato hanno assunto un grande rilievo mediatico. Mi preoccupano le testimonianze di chi opera nel settore edile e così chiamo le organizzazioni sindacali affinché accompagnino questa proposta con un lavoro di sensibilizzazione e di denuncia rispetto a come viene trattato il problema. Concordiamo di vederci nei prossimi giorni.

Non amo le cose gridate, né gli allarmismi. Ma gli effetti che possono venire dalla vetustà dei materiali e da un comportamento improprio nel maneggiarli è tale da rendere necessario un intervento pianificato e solerte.

Dovrei essere a Merano dove si svolge il Dreier Landtag, l’incontro delle assemblee legislative di Trentino, Alto Adige – Sud Tirol e Tirolo. Scelgo di rimanere a Trento per presidiare questa cosa e portarmi avanti rispetto ad un sacco di lavoro arretrato. Comunque seguo i lavori a distanza attraverso le informazioni dell’ufficio stampa del Consiglio e prendo atto con soddisfazione della scelta, già assunta peraltro da ciascuno dei tre territori, di dichiarare l’Euroregione tirolese denuclearizzata, nell’auspicio che l’intero arco alpino venga dichiarato libero dal nucleare.

Sono altresì preoccupato per la discussione che si sviluppa sulla questione del reinserimento programmato dell’orso, tema simbolico che riflette una paura quasi ancestrale e di cui ho già parlato in questo blog. In ballo c’è il nostro rapporto con la natura e una visione antropocentrica dura a morire. Alla fine viene approvata a maggioranza una mozione "mediana" affinché i territori abbiano più autonomia rispetto agli stati nazionali nella gestione del tema, che non accoglie la crociata leghista ma nemmeno la visione opposta dei Verdi che invece vorrebbero la piena attuazione del programma Life Ursus e l’allargamento di quel programma anche ad altre specie che si riaffacciano ai nostri territori, come la lince e il lupo.

Da Lampedusa arrivano immagini di cui provo vergogna. In questo caso non sto parlando della condizione in cui versano gli immigrati, mi riferisco ad un premier guascone che arringa la folla dicendo loro che Lampedusa verrà liberata dalla presenza dei profughi in sessanta ore, diventerà un porto franco (non lo aveva detto anche a Gheddafi?), dove si aprirà un casinò, un campo da golf, e dulcis in fundo dove ha acquistato una villa, così per dire alla gente che anche lui è uno di loro. Si può provare solo vergogna ad essere italiani.

 

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