
giovedì, 3 marzo 2011
3 Marzo 2011
lunedì, 7 marzo 2011
7 Marzo 2011Primo tema della giornata, l’amianto. Stiamo predisponendo un Disegno di legge provinciale sul tema dello smaltimento dell’amianto e di primo mattino l’incontro che si svolge alla sede del Gruppo consiliare è con le persone che mi stanno aiutando a predisporre il testo legislativo. Il tema è di grande rilevanza. Vi do solo un dato: si stima che la bonifica dell’amianto in Europa corrisponda ad un intervento che costerebbe quattro volte il PIL del vecchio continente. E il Mesotelioma, un tumore che nasce dalle cellule del mesotelio ed è associato soprattutto all’esposizione all’amianto, insorge anche grazie ad esposizioni del tutto casuali alle polveri d’amianto.
In Trentino, come in tutte le regioni italiane, il problema è esteso ed è in corso da parte della Provincia, un importante lavoro di formazione e di rilevazione delle superfici nei 217 Comuni del Trentino. L’uso e la commercializzazione dell’amianto in Italia è vietata dal 1992, ma ciò nonostante il lavoro di bonifica è ben lungi dall’essere realizzato. Si pensi che in Trentino la bonifica ha fino ad oggi riguardato meno di un terzo della superficie interessata.
Ne parleremo diffusamente, ma intanto lavoriamo al testo che ormai è pressoché ultimato: l’obiettivo è quello di dare tempi certi per la bonifica e prevedere incentivi affinché tale bonifica avvenga secondo un programma di priorità definito in ambito provinciale e capace di coinvolgere non solo gli edifici pubblici ma anche i soggetti privati.
Nemmeno il tempo di finire l’incontro e corro all’incontro di presentazione di un’altra proposta di legge, in questo caso dedicata al tema dei "Corpi civili di pace". Un testo predisposto dal consigliere del PD del Trentino Mattia Civico e che insieme abbiamo condiviso nelle scorse settimane. S’intitola "Misure di supporto a progetti e attività finalizzate a sostenere l’intervento civile in contesti di conflitto". Alla presentazione, presso la Sala Rosa della Regione a Trento, ci sono oltre al primo firmatario anche Raffaele Crocco, giornalista e rappresentante dell’associazione "46° parallelo, Alberto Capannini e Fabrizio Bettini, entrambi del Corpo civile di pace dell’Operazione Colomba, e il sottoscritto in qualità di co-firmatario e presidente del Forum trentino per la Pace e i Diritti Umani. In poco meno di un’ora, dagli interventi e dalle testimonianze sul campo, escono forti le ragioni della proposta: l’intervento dei corpi civili di pace come cambio di approccio verso le situazioni nei quali i conflitti sono a rischio di degenerazione violenta. Questo in primis significa riconoscere la validità di un intervento disarmato e nonviolento, la formazione dei partecipanti ai corpi civili, la loro tutela giuridica e previdenziale.
Alle 12.30 mi raggiungono i rappresentanti del Comitato promotore della Carovana dell’acqua. Sono qui in Trentino per illustrare all’assessore Beltrami la proposta di realizzare nel settembre prossimo una Carovana per il diritto all’acqua in Palestina, coinvolgere la nostra Provincia al pari di molti altri soggetti istituzionali che concorreranno alla realizzazione dell’iniziativa, sintonizzare le attività di cooperazione e di solidarietà in corso fra il Trentino e la Palestina con questa iniziativa. Come i lettori sanno, il tema dell’acqua è parte integrante del conflitto israelo-palestinese: un bene limitato che in quella situazione diventa una potentissima arma di guerra dello Stato d’Israele contro la comunità palestinese, la sua agricoltura e l’economia di quella terra, il diritto alla vita.
L’acqua dovrebbe essere un bene comune e simbolo di vita, ma l’idea della mercificazione è riuscita a trasformarla in uno strumento di rendita, di divisione e, talvolta, di guerra. Di questo parliamo in serata a Fucine di Ossana, in Val di Sole, in un dibattito promosso dal locale Circolo del PD del Trentino. Nel cinema comunale il pubblico è numeroso, a testimoniare che l’acqua tocca corde profonde in ogni comunità. Con me a discutere di questo argomento ci sono anche Emilo Molinari, portavoce del Contratto mondiale per il diritto all’acqua, e Rolando Valentini, assessore all’ambiente della Comunità della Valle di Non. Stimolati dalle domande di Walter Nicoletti, giornalista e vecchio amico, e del pubblico, ne scaturisce un confronto a tutto campo che investe anche il valore culturale e politico che l’acqua oggi rappresenta. Non solo, dunque, sotto il profilo economico ma come questione che investe la coesione sociale, la tenuta di una comunità. E la politica, così presa dalle vicende del presidente del Consiglio che tende a smarrire le grandi questioni del futuro. L’acqua, dice con forza Emilio Molinari, potrebbe rappresentare l’occasione per riconnettere la politica alla nuda vita delle persone, oltre gli schieramenti e le culture tradizionali di appartenenza.
Il tema è di grande rilevanza anche locale e così illustro le iniziative che abbiamo messo in campo con la finanziaria (e gli strumenti dell’autonomia speciale) per salvaguardare questo patrimonio comunitario e di cui abbiamo più volte parlato in questo blog. Ma la via maestra è comunque rappresentata dal referendum, fissato in questi giorni al 12 di giugno. Scelta discutibile, per certi versi vergognosa, visto che a maggio si andava al voto in numerosissime città italiane per il rinnovo dei Consigli Comunali e l’accorpamento avrebbe dovuto essere naturale. Ancora una volta il governo gioca la carta dell’astensionismo e spostare in là nel tempo la consultazione referendaria prova ad indebolirne l’efficacia.
Chissà se l’acqua ci aiuterà a rendere più interessante e vero il confronto politico in questo paese? Per vincere la sfida dell’acqua come bene comune occorre che la metà degli italiani aventi diritto si rechino alle urne e ciò significa che attorno all’acqua deve crearsi una grande comunità di popolo, al di là delle appartenenze politiche. Sarebbe davvero un segnale di grande rilievo.
1 Comment
Non so veramente come ringraziarti caro Michele. Una serata veramente bella!!! Siete stati eccezionali… Grazie per la fatica. A presto Michele.