foto di Carlo Nardelli
martedì, 25 gennaio 2011
25 Gennaio 2011
Tien an men
giovedì, 27 gennaio 2011
27 Gennaio 2011
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martedì, 25 gennaio 2011
25 Gennaio 2011
Tien an men
giovedì, 27 gennaio 2011
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mercoledì, 26 gennaio 2011

In Consiglio provinciale c’è melina attorno alla questione della nomina del nuovo presidente del Consiglio. Dopo innumerevoli incontri si raggiunge un accordo, ma solo relativo alla procedura dei lavori: subito le dimissioni del presidente Kessler e poi nuova convocazione del Consiglio per il 14 febbraio con un solo punto all’ordine del giorno, la nomina del nuovo presidente. Non ci sono garanzie che l’opposizione rimarrà in aula, ma è anche vero che ben difficilmente potrebbero motivare un atteggiamento di ostilità e di paralisi dei lavori del Consiglio.

Nell’intervallo dei lavori del Consiglio piccola parentesi balcanica attorno alla figura di Aleksandar Hemon, scrittore bosniaco nato a Sarajevo 46 anni fa. Arrivato nel 1992 negli Stati Uniti come giovane giornalista, la guerra gli cambia la vita ed ora è uno scrittore affermato in tutto il mondo. In Italia sono stati pubblicati la raccolta di racconti Spie di Dio (2000) e i romanzi Nowhere man (2004) e Il progetto Lazarus (2010). Hemon ha vissuto la sua giovinezza nei pressi di Prnjavor, figlio di quella "piccola Europa", come veniva chiamata quella parte di Bosnia colonizzata dopo la cacciata dei turchi delle tante minoranze povere dell’impero austroungarico (suo padre è di origine ucraina), compresa quella trentina. Con l’Osservatorio Balcani Caucaso e con la Trentini nel Mondo ci potrebbe nascere una triangolazione storico letteraria. Interessante.

Riprendono i lavori del Consiglio, un ricorso sulle competenze in campo energetico a tutela della nostra autonomia diventa oggetto di una polemica con l’opposizione che porta via l’intero pomeriggio. Parallelamente ho un’incontro con l’assessore Marta Dalmaso e l’assessore Lia Beltrami su Millevoci. Come Forum abbiamo posto già un anno fa di andare alla rivisitazione del protocollo che più di dieci anni fa diede il là a questa esperienza sull’integrazione scolastica. In questo tempo è cambiato tutto e dunque rimetterci mano è doveroso, per un bilancio dell’esperienza come per interrogarsi sul ruolo attuale. Ma niente affatto semplice, specie se ci sono di mezzo temi interdisciplinari che corrispondono a competenze assessorili. Proviamo a capirci e riprendiamo il lavoro.

A fine lavori del Consiglio mi viene a parlare Martina Pignatti di "Un ponte per…". L’ho conosciuta a Pisa qualche tempo fa dov’ero stato invitato a parlare di cooperazione internazionale. In questi giorni è a Rovereto per l’attività formativa sul servizio civile. E di questo parliamo, anche perché con il consigliere Civico stiamo lavorando ad un Disegno di legge in materia. Parliamo anche di Medio Oriente e dei progetti che abbiamo in cantiere.

La giornata si conclude a Pergine Valsugana, dove con il capogruppo Luca Zeni c’incontriamo con il Comitato che ha avviato l’iniziativa contro la realizzazione del nuovo teatro all’aperto, contestandone la sostenibilità economica e la scelta urbanistica. Nei mesi scorsi hanno raccolto migliaia di firme per mettere in discussione l’opera e un po’ ci sono riusciti, perché ne ha parlato la Terza Commissione legislativa provinciale esprimendo la necessità di una verifica attorno ai dubbi sollevati ed è in atto un ripensamento della Giunta su un’opera che si profila impattante e costosa (oltre i 10 milioni di euro). Ribadiamo loro che investire in cultura è una scelta strategica, ma che questo non può avvenire in spregio all’ambiente e a prescindere da un’attenta valutazione sui costi. Specie per un’opera che si vorrebbe a carattere provinciale (sarebbe la più grande struttura di questo tipo in Trentino) ma di natura privata. Condividiamo i timori, anche se la situazione è complicata dal fatto che la giunta locale di centrosinistra si è schierata a favore dell’opera. Ma anche qui qualche crepa si apre. Proprio nei giorni scorsi il nuovo segretario di Pergine del PD, nel suo documento programmatico, ha sollevato dubbi e criticità, condivisi dall’assemblea e anche dalla delegazione di giunta. Insomma, dopo la vicenda di Calceranica (un’opera speculativa bloccata grazie all’opposizione del PD) si apre un nuovo terreno di confronto duro con l’amministrazione locale. Non sarà facile spuntarla, ma vediamo quel che si può fare.

E’ tardi quando arrivo a casa. Riesco ancora a vedere qualche scampolo di tempi supplementari di Napoli Inter. Il Napoli meriterebbe di vincere ma non sarà così. Peccato, amo quella città e sin da ragazzino il Napoli è la mia squadra del cuore.

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