
sabato, 29 maggio 2010
29 Maggio 2010
martedì,1giugno 2010
1 Giugno 2010Il Gr1 delle 7.00 lancia la notizia del blitz israeliano, in acque internazionali, contro le navi che portavano aiuti umanitari a Gaza City. Nei giorni scorsi c’era stata un po’ di apprensione per l’esito di questo tentativo di rompere l’embargo israeliano, ma non si poteva certo immaginare che la risposta sarebbe stata una strage. Mancano le parole, anche perché quando c’è di mezzo lo Stato di Israele scatta in ognuno di noi il pudore che nasce dal rispetto verso la sofferenza del popolo ebraico e la falsa coscienza verso una vicenda come l’olocausto mai fino in fondo elaborata in questa nostra Europa.
Israele ci ha abituati a considerare il diritto internazionale carta straccia. Dalla pulizia etnica del 1948 alla sistematica violazione delle risoluzioni dell’Onu, dal celare quel che tutti sanno e cioè di essere dotata di armi nucleari all’uso di armi fuorilegge com’è stato dimostrato dalla Commissione Goldstein nell’assedio di Gaza di un anno fa, lo Stato di Israele vive uno status speciale di impunità. Ma in queste ore il pensiero va alle vittime del blitz, su quella nave c’erano persone come noi che portavano viveri, giocattoli e materiale edilizio per ricostruire una città prima bombardata e poi umiliata impedendone la ricostruzione. Le immagini televisive registrate nella concitazione dalle emittenti presenti sulla nave sono terribili, si vedono persone a terra, sangue. Tutto questo avrà come effetto la radicalizzazione del conflitto e, probabilmente, è quel che si vuole. Far saltare i ponti che in questi anni e mesi in tanti abbiamo cercato di costruire.
Mentre scrivo un primo commento su questa vicenda, arriva la notizia sull’esito dei ballottaggi nei Comuni trentini. Abbiamo vinto ovunque, tranne a Lavis. Rovereto ritorna ad un’amministrazione di centrosinistra autonomista ma soprattutto volta pagina, un cambiamento anche generazionale, un sindaco trentaseienne, un risultato ottenuto senza alcun apparentamento e nonostante i verdi avessero indicato apertamente di non votare per Andrea Miorandi, mettendo probabilmente la parola fine alle logiche rancorose delle "famiglie politiche" roveretane. Vinciamo tutti i confronti dove di fronte c’erano i candidati del PD del Trentino e quelli dell’UpT: ad Ala e Mori dove nelle passate elezioni era prevalso lo schema centrista delle liste civiche; a Villa Lagarina dove il giovane sindaco uscente Alessio Manica aveva mancato la rielezione al primo turno per una manciata di voti; ad Arco e a Baselga di Piné, dove si giocava una partita molto interna agli equilibri dell’UpT provinciale. Insomma, un segnale netto della volontà di rinnovamento ed insieme di ridimensionamento del disegno grisentiano di costruire una nuova ipotesi politica provinciale.
Mi convinco oltremodo dell’importanza di un atto politico di distensione come quello che ho proposto nei giorni scorsi parlando di "sedie vuote", ovvero dell’opportunità, laddove il ballottaggio è avvenuto fra PD del Trentino e UpT, di lasciare nella composizione della giunta uno spazio di ricomposizione della maggioranza provinciale che a breve sarà chiamata ad affrontare insieme le elezioni per le Comunità di Valle. Ne parlerò a sera con il segretario del PD del Trentino Michele Nicoletti, il quale mi dice che a Mori hanno già deciso di muoversi in questa direzione e che comunque sì, nel rispetto delle scelte locali, potrebbe essere un messaggio da dare.
La giornata scorre fra incontri e telefonate. Sento Ali Rashid, mi dice che va meglio, lo invito a stare tranquillo ma con quel che accade nella sua terra non è certo facile. Incontro come presidente del Forum Alessandro Franceschini, nuovo capo gabinetto della presidenza del Consiglio Provinciale e ne ricavo un’ottima impressione. Vedo Marco Depaoli e ho con lui una franca discussione sullo stato della politica trentina alla luce del risultato dei ballottaggi. Mi sento con Erica Mondini e Renato Penner per concordare le cose da fare come Forum trentino per la Pace e i Diritti Umani su quel che accade in medio oriente e le iniziative di protesta da intraprendere nei prossimi giorni. Mi scrivono Stefano Fait e Mauro Fattor, hanno molto apprezzato la prefazione che ho scritto al loro libro sul Sud Tirolo. Da ultimo faccio un salto alla riunione del coordinamento politico del PD del Trentino dove il tema in discussione è quello delle nomine. E’ bene che se ne parli, non voglio fare l’anima bella, ma ho la netta impressione di avvertire una distanza che cresce.
In tarda serata si festeggia la vittoria, ma preferisco il silenzio di casa.