lunedì, 24 maggio 2010
24 Maggio 2010
venerdì, 28 maggio 2010
28 Maggio 2010Di primo mattino arriva la notizia della scomparsa di Silvius Magnago. Magnago, si è detto in queste ore, "era il Sud Tirolo". Lo era, certamente, ma in tutta la sua contraddittorietà. Nell’aver gestito l’autonomia in maniera dinamica, ma anche nella non volontà di superare la separazione etnica. Nell’essere esempio di autogoverno e di valorizzazione del territorio, ma anche espressione di un blocco di potere. Nell’essere un combattente e nell’aver operato per una soluzione politica della questione sudtirolese. In ogni caso se ne è andato un protagonista politico, nella pienezza di significato che assume questo termine, capace di conciliare la ruvidezza ed il rigore con l’inclinazione al compromesso. Nel momento della sua definitiva uscita di scena, rimangono aperti una serie di interrogativi. Il primo riguarda il silenzio di Magnago degli ultimi anni, quasi che il passaggio di testimone con Durnwalder abbia segnato qualcosa di più che un cambio di stile. Un secondo interrogativo investe il futuro di questa terra, un bivio fra la piccola patria e l’Europa, fra le crescenti spinte al chiudersi nell’incubo identitario ed una prospettiva europea. E infine, se l’attuale classe dirigente sarà capace di andare oltre il scenario attuale, nella direzione di quel terzo statuto che rappresenta la nuova frontiera dell’autonomia. Inizia proprio con un omaggio alla figura di Silvius Magnago la sessione di maggio del Consiglio Provinciale. Ma in aula non avverto commozione, quasi che il vecchio leader del Sud Tirolo fosse ormai relegato nei libri di storia.
La mattina se ne va con le interrogazioni a risposta immediata. Due di un certo rilievo, quella presentata dalla mia compagna di gruppo Sara Ferrari sullo stato della trattativa fra la Pat ed il Ministero della Difesa attorno alla questione della realizzazione della nuova caserma di Trento sud; e quella sui "giochi di guerra" che ha suscitato un polverone di reazioni da parte degli adepti di questa pratica "sportiva".
Sull’insediamento militare a Mattarello è interessante prendere atto nella risposta del presidente Dellai che il progetto è in fase di rivisitazione, come a dire che dopo anni di discussione tutto potrebbe essere rimesso in discussione. Il che non guasta affatto, perché un ulteriore ridimensionamento della presenza militare in Trentino, dopo il significativo smantellamento delle strutture militari esistenti, non farebbe che bene. Oltre che a riportare alla realtà chi aveva parlato di "base militare" collegata alle strategie aggressive della Nato.
Sui giochi di guerra, sottolineo la mia preoccupazione per la dimensione di un fenomeno che non immaginavo così diffuso. Ho infatti ricevuto segnalazioni sulla pratica di questi "giochi" in Vallagarina, Val di Non, Primiero… con racconti circostanziati che sottolineano come molto spesso l’esercizio di questa attività comporti la limitazione della libertà di movimento delle persone. La dimensione del fenomeno si evince, per altro verso, anche dal numero degli interventi nel blog de L’Adige (12 pagine di messaggi) e in questo stesso sito in larga misura critici verso il mio intervento e che danno la cifra del nostro tempo. La risposta di Dellai, pur indicando nei Comuni i soggetti chiamati a svolgere la funzione di controllo su tali pratiche, va nella direzione di impegnare la Giunta provinciale a vigilare affinché i comportamenti segnalati avvengano nel rispetto della legge. Devo dire che, più in generale, rilevo una generale sottovalutazione dell’impatto culturale dei "giochi di guerra".
Nell’intervallo ci vediamo con Dario Ianes per discutere attorno ad un progetto molto interessante, l’idea che abbiamo proposto come Forum di realizzare un DVD multimediale rivolto alle scuole superiori e medie sul pensiero di Aldo Capitini, anche in vista della marcia Perugia – Assisi del 25 settembre 2011 (che sarà quella del cinquantenario). Un pensiero senza cittadinanza al quale vorremmo riconoscere la piena attualità.
Nel pomeriggio entriamo nel vivo della discussione sui DDL relativi alla questione delle nomine, presentati dal nostro gruppo consiliare e dal consigliere Bombarda. Il testo viene unificato ma incontra l’aperto ostruzionismo delle opposizioni, non tanto per il merito quanto perché il testo da loro prodotto è stato bocciato in Commissione. Un quintale di carta che ci inchioderebbe in Consiglio per tutta la sessione e forse anche la prossima e che ha come effetto quello di avviare una trattativa che si protrarrà per tutto il pomeriggio, fin quando un accordo viene raggiunto. Prevede l’accoglimento della nostra proposta ma anche del disegno di legge delle opposizioni, seppure radicalmente modificato rispetto al testo respinto in Commissione.
Si conclude il Consiglio ma anche la giornata. Avverto una grande stanchezza e preferisco andare a casa, disertando gli impegni previsti in serata.
5 Comments
Ho tenuto aperto in altre sezioni di questo blog un dibattito per quanto duro ma civile sul tema dei “giochi di guerra” che si è sviluppato attorno all’interrogazione da me presentata in Consiglio provinciale. Ho anche premesso in quello stesso spazio che avrei tagliato ogni cosa che avesse rappresentato pretestuosità od offesa. Ed è quello che ho fatto, rimuovendo in questa sezione cinque commenti che non centravano nulla con il “diario di bordo”.
Questa è veramente bella. Lei provoca persone, elettori, contribuenti, residenti della Provincia di Trento che praticano i Giochi di Guerra, peraltro gettando ombra sulla loro moralità e, quando la discussione diviene, evidentemente, insostenibile per Lei, e si permette di considerare “pretestuosi” i commenti al Suo diario di bordo che ha quale chiosa un argomento che non c’entra nulla?
E’ il terzo commento, civile ed educato, che Lei cancella su questo Blog.
Oggi avevo un nutrito programma di lavoro. Ma siccome con il mio lavoro pago anche Lei in quanto Consigliere Provinciale, rimanderò il mio programma per dedicarmi a questa vicenda.
L’avviso, che anche questo intervento è stato salvato e la invito a non censurarlo per l’ennesima volta se è vero ciò che “predica” su questo Blog.
Tenere o non tenere sul mio diario anche il suo intervento mi è del tutto indifferente. Nell’esercizio del mio mandato io esprimo in maniera libera le mie idee, su ogni argomento. Su questa cosiddetta pratica sportiva, ho presentato su richiesta di cittadini che hanno in me un punto di riferimento una interrogazione. Nessuna caccia alle streghe, ma evidentemente i nervi sono scoperti e dunque la reazione è sopra le righe. Discussione insostenibile? Minacce più o meno velate…. Proprio non mi conosce, signor Vincenzo. Le auguro davvero una buona giornata.
ma mi faccia il piacere!
prima cancella i nostri commenti che non erano assolutamente offensivi, e poi vuole ancora avere ragione!
Per non parlare delle “palle” che ha detto in consiglio, ho guardato il video e lei ha detto che noi quando giochiamo vietiamo alle persone di passare nella zona dove giochiamo, ma questo non è assolutamente vero, anzi, noi avvisiamo solo le persone, che in quella determinata zona si sta svolgendo una partita di softair e quindi che non si spaventino!
Considerare “indifferente” un intervento pertinente non è da persona che promuove il dialogo.
Minacce velate non ce ne sono. C’è solo una precisa presa di posizione, da parte di uno o più cittadini che sono stati deliberatamente offesi da Lei.
Se fare valere i propri diritti costituzionali Lei lo chiama “minacciare”, allora non ho proprio capito niente di questa Democrazia.