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lunedì, 17 maggio 2010

Alle 7.00 è iniziato lo spoglio dei voti in oltre duecento Comuni trentini e in un centinaio della provincia di Bolzano. Le prime notizie, ancora molto frammentate, non sono per la verità molto incoraggianti, ma nel corso della mattinata il profilo del voto confermerà, ancora una volta, come il Trentino rappresenti una positiva anomalia nel quadro dell’arco alpino.

In attesa di un dato più rappresentativo faccio un salto a Rovereto per una riunione con il reggente della Fondazione Opera Campa dei Caduti Alberto Robol, istituzione che in questi anni ha visto crescere il proprio ruolo nelle attività di ricerca ed informazione sui temi della pace. Uno per tutti l’Osservatorio Balcani e Caucaso, il cui lavoro rappresenta un punto di riferimento nazionale ed europeo di eccellenza. Tanto che sul piano locale il sito web di Osservatorio (http://www.balcanicaucaso.org/) è di gran lunga quello che ha il maggior numero di visitatori.

La città della quercia è anche il Comune trentino più importante dove ieri si è votato. Verso mezzogiorno la situazione è ormai chiara: fra quindici giorni si andrà al ballottaggio fra il candidato del centro sinistra Andrea Miorandi e quello delle liste civiche di centro, il sindaco uscente Guglielmo Valduga, rispettivamente al 32,46% e al 31,14. Il centro destra, Lega compresa, non vanno oltre il 24,31%. Una sconfitta pesante che proveranno a ribaltare nel corso della giornata dicendo che in tutti i ballottaggi il loro voto sarà determinante, ma intanto i loro candidati sindaco sono fuori praticamente ovunque. Uniche eccezioni Avio, dove la vicinanza padana fa sì che la coalizione di centrodestra e Patt ce la faccia al primo turno, e Lavis, dove il sindaco uscente Pellegrini, espressione di un’analoga coalizione, va al ballottaggio con candidato del centrosinistra.

Incontro Andrea Miorandi per le vie del centro, lo vedo teso ma anche soddisfatto di essere il più votato alla prima tornata. Non sarà facile al ballottaggio ma la partita è tutta da giocare.

Il centrosinistra autonomista dove si presenta unito vince al primo turno senza problemi: è così a Riva del Garda, Dro, Brentonico e nei tantissimi comuni sotto i tremila abitanti dove si confrontavano liste civiche. Sarebbe così anche a Villa Lagarina dove Alessio Manica non viene eletto al primo turno per pochi voti. Negli altri Comuni sopra i tremila abitanti dove la coalizione provinciale si presenta divisa (tranne Levico e Pinzolo dove il candidato dell’Upt vince al primo turno) si va al ballottaggio: ma è interessante che al secondo turno il confronto sia il larga misura dentro il centrosinistra autonomista (Ala, Arco, Baselga di Piné, Mori…).

Fa eccezione Mezzocorona, dove la lista civica del sindaco uscente (di centrodestra) fa il pieno. Mi chiama Diego Pancher che in questi mesi ha dato l’anima per dar vita nel centro rotaliano ad una coalizione alternativa e mettere in piedi una lista del PD: lo sento deluso e amareggiato perché si aspettavano un più ampio consenso e che il Comune voltasse pagina.

Rientro nel pomeriggio a Trento è mi metto ad analizzare i risultati che arrivano da tutti i 204 comuni del Trentino e anche da quelli del Sud Tirolo a cominciare da Bolzano dove, il candidato sindaco del centrosinistra e SVP Luigi Spagnolli ha vinto al primo turno.

Il voto nei comuni minori (ma in Trentino sono la stragrande maggioranza) non è sempre identificabile e le dinamiche locali troppo particolari per trarne valutazioni generalizzabili. Però qualche valutazione di può cominciare a fare: si può dire che in molti Comuni c’è stato avvicendamento, che in assenza di una presenza capillare dei partiti il voto esprime una maggiore mobilità, che hanno pesato le preoccupazioni ambientali (penso all’inceneritore nella Piana Rotaliana).

E comunque un’indicazione generale viene fuori ed è forte: è necessario rafforzare la proposta politica della coalizione al governo della provincia. Il primo banco di prova saranno le elezioni dirette delle Comunità di Valle, nell’autunno che viene. Ma intanto, pur in un contesto eterogeneo e nonostante il centrosinistra autonomista non abbia dato prova di grande compattezza, il voto conferma il Trentino come terra che non si lascia omologare al clima delle regioni che lo circondano.

Corro a Gardolo, dove la Circoscrizione ha promosso la presentazione del libro di Nandino Capovilla "Un parroco all’inferno: Abuna Manuel tra le macerie di Gaza" cui segue un ottimo cus cus preparato da Mandacarù e dalle donne dell’associazione Mimosa e, in serata, la presentazione dell’attività dell’associazione israeliana Zochrot di Tel Aviv con un ospite d’eccezione: Eitan Bronstein responsabile dell’associazione. Mostra le immagini dei villaggi palestinesi distrutti nel 1948 e nel 1966: che emozione vedere fra questi quel che rimane delle case di pietra del villaggio di Lifta, nei pressi di Gerusalemme, dove abitava la famiglia del mio amico Ali. Lavorano per evitare l’oblio di una narrazione, per riconoscere nella comunità israeliana il dolore della Nakba (il disastro del 1948) e per il diritto al ritorno dei profughi nelle loro terre. Davvero bravi e coraggiosi, ma i loro cartelli con le iscrizioni dei nomi degli antichi villaggi scomparsi durano poche ore prima della rimozione da parte delle autorità israeliane. Il fatto che non si perdano d’animo dimostra che non tutto è perduto. Una bella serata, con tanta gente. Anche questo a testimoniare che questa terra sa essere diversa.

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