
mercoledì, 26 maggio 2010
23 Agosto 2009domenica, 23 agosto 2009
23 Agosto 2009Ho davanti una settimana piuttosto impegnativa. Lunedì grosso modo è ordinaria amministrazione, un incontro per le elezioni comunali a Mezzocorona e riunioni varie. Martedì c’è la presentazione di "Politica è responsabilità" e una serie di incontri al Forum. Da mercoledì inizia un tour de force che mi porta già al mattino presto a Macerata, dove alla Facoltà di Scienze Politiche devo tenere un seminario sulla cooperazione internazionale. Da lì andrò a Roma, dove, nella giornata di giovedì, mi hanno chiesto di concludere il percorso formativo 2010 della scuola di formazione politica intitolata a Danilo Dolci. Prevedo di finire verso le nove di sera e di ripartire subito verso Trento perché al mattino seguente c’è la convocazione straordinaria del Consiglio provinciale sul tema delle Acciaierie di Borgo Valsugana. Sabato sera o domenica all’alba, infine, dovrei andare a Perugia per partecipare alla marcia Perugia – Assisi. Il tutto in automobile, guidando da solo. Bel programmino, no? Ah, dimenticavo. Sabato e domenica mi sarei anche preso l’impegno di scrivere una cosa piuttosto impegnativa come la postfazione di un libro…
Il fatto è che le conferenze, i seminari, la formazione politica non s’improvvisano, richiedono preparazione e forse un po’ di pensiero. Non sono peraltro incontri fotocopia, dove si potrebbero anche ripetere cose già dette. L’incontro di Roma, lo scopro solo ora, ha un titolo un po’ particolare. Quando una decina di giorni fa a Roma mi sono visto con Silvano Falocco che della scuola di formazione è l’animatore, nel nostro conversare sulle cose della politica italiana, mi è scappato da dire un po’ provocatoriamente "Le nostre idee non moriranno mai…, purtroppo". Ed ecco che la provocazione diventa il titolo dell’incontro di giovedì. Quello vero sarebbe stato il tema caro a Hannah Arendt "Che cos’è la politica?", che pure compare nel programma come una sorta di spiegazione del titolo. Al di là della provocazione, rimane il problema di raccogliere le idee e metterle in una scaletta ragionata.
Ho usato la giornata di domenica per scrivere, ma un certo punto non veniva più nulla. E ho ripreso il lavoro lunedì mattina. Dovevo preparare il testo per la brochure del Forum, quella precedente non rispecchiava l’impronta che stiamo cercando di dare a questo organismo, cosa niente affatto semplice. Poi buttar già la lettera di invito per l’incontro della rete italiana degli amici che intendono riflettere con noi sulla cooperazione di comunità (che si svolgerà in provincia di Ravenna il prossimo 19 giugno). Di seguito gli appunti per il seminario di Macerata.
Nel pomeriggio c’è la riunione di gruppo (che poi salta per gli impegni di molti), la riunione del coordinamento del partito e, nel tardo pomeriggio, l’incontro a Mezzocorona. La sala delle scuole del borgo rotaliano è affollata, nonostante l’ora un po’ insolita dell’iniziativa. Il tema è di rilievo, riguarda l’ambiente e la mobilità. Con l’assessore Pacher e il candidato sindaco del centrosinistra Buratti si sviluppa un confronto che parte dalle esigenze della Piana ma che investe tutta la tematica della mobilità alternativa, del collegamento metropolitano lungo l’asta dell’Adige e di Metroland. Una visione per il futuro. E’ di questo che parlo, indicando la necessità di collegare il tema della mobilità a quello delle pari opportunità per tutti i cittadini del Trentino, di ridurre le distanze utilizzando per un verso la rivoluzione informatica ed il telelavoro e per l’altro la riforma delle istituzioni attraverso il passaggio di poteri dal centro verso le valli e una diversa dislocazione delle funzioni che non possono gravare solo sul capoluogo. E’ un approccio alternativo a quello di rincorrere di volta in volta le emergenze, realizzando sempre nuove strade e gallerie: il collegamento rapido su rotaia e una diversa organizzazione della pubblica amministrazione.
Accanto agli interventi per la messa in sicurezza delle strade e la bretella di collegamento autostradale, sulla visione proposta c’è molto consenso fra i presenti. Ma soprattutto c’è voglia di riprendere a ragionare sulle cose, di ridare ruolo e progettualità alla politica. Anche oltre la campagna elettorale.