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1 Maggio 2010
Silvius Magnago a Castel Firmiano
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lunedì, 3 maggio 2010

Giornata tranquilla, lavoro oscuro di preparazione di iniziative e materiali, di telefonate e di appuntamenti, fra Forum e Gruppo consiliare.

Con Massimiliano Pilati, che lavora all’Agriturismo trentino, ci accordiamo per la presentazione del Disegno di Legge che abbiamo predisposto sul tema dei criteri per l’affitto dei Fondi rustici di proprietà dei Comuni e di cui sono il primo firmatario. La faremo all’agritur Maso Toldin di Pressano (Lavis), venerdì prossimo 7 maggio, alle ore 12.00.

Il Disegno di legge si propone sostanzialmente due obiettivi: definire criteri per la concessione in affitto dei fondi rustici che favoriscano i giovani agricoltori, le produzioni di qualità, il biologico; fare in modo che i fondi rustici minori e in prossimità con i centri abitati siano dati per attività didattiche o per favorire la realizzazione di piccoli orti per chi ne ha bisogno; realizzare un’anagrafe provinciale dei fondi rustici affinché questo patrimonio non si disperda né si privatizzi.

Tant’è vero che nei mesi scorsi questo tema è arrivato alle cronache in alcuni comuni del Trentino per effetto di mancanza di trasparenza nell’assegnazione in affitto a destinatari che ne beneficiavano da anni quasi ne fossero proprietari.

Il tema è di una certa importanza perché la dimensione dei fondi rustici (da non confondere con le proprietà collettive gravate da uso civico) sono tutt’altro che trascurabili, considerato che più approfondiamo la materia, più questa si rivela nella sua rilevanza. In un contesto di grande richiesta di aree rurali, specie fra i giovani agricoltori che per accedere ai contributi provinciali devono avere una soglia minima di terra da coltivare, di prezzi degli affitti esorbitanti e di ritrosia nell’affittare i terreni, questo patrimonio pubblico deve essere gestito al meglio.

Dopo la Legge sulle filiere corte e l’educazione al consumo consapevole, si tratta della seconda proposta che investe il mondo rurale di cui sono primo firmatario: un’attenzione che ritengo importante verso un settore, quello agricolo, che oggi vive un momento di difficoltà e che da anni non veniva presidiato dalla sinistra.

Con Michele Ghezzer impostiamo una nuova iniziativa legislativa, che riguarda la bonifica del territorio trentino dai materiali di costruzione contenenti amianto. Se è dal 1992 che ne è vietata la vendita è pur vero che le rilevazioni compiute dall’azienda sanitaria su una parte rilevante del Trentino indicano la presenza di una quantità niente affatto trascurabile di coperture in eternit diffuse in tutto il territorio. Gli edifici pubblici sono stati bonificati ma non così le strutture private, capannoni, magazzini, edifici rurali. L’impegno per il monitoraggio della presenza di amianto è già stato assunto negli anni e, da ultimo, con una mozione approvata nel febbraio scorso. Ora si tratta di attivare le iniziative per la bonifica, prevedendo tempi, ambiti di priorità, contributi pubblici. Ne riparleremo quando avremo predisposto la proposta.

Su questo argomento è uscita da poco una ricerca a livello nazionale di Legambiente, un bel malloppo da studiare, ricco di dati e di riferimenti legislativi nelle diverse regioni e province italiane. Nel tardo pomeriggio, finiti incontri vari, arrivo a casa e mi immergo nella lettura.

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