Laghetti di Colbricon
venerdì, 30 aprile 2010
30 Aprile 2010
zambana vecchia
lunedì, 3 maggio 2010
3 Maggio 2010
Laghetti di Colbricon
venerdì, 30 aprile 2010
30 Aprile 2010
zambana vecchia
lunedì, 3 maggio 2010
3 Maggio 2010

sabato,1maggio 2010

Voglia di stare in pace. Alle manifestazioni pubbliche sul 1 maggio preferisco una passeggiata nella primavera, la conversazione con gli amici, la buona cucina, il buon vino. Effetto di un continuo affollarsi di impegni e di un senso del limite che fatichiamo a darci. Scorro la mia agenda nel mese di maggio, un groviglio di conferenze e incontri in Trentino (Rovereto, Borgo Valsugana, Lavis, Arco, Mezzocorona, Levico, Sardagna, Molina di Ledro) e in Italia (Macerata, Roma, Perugia, Firenze, Milano e Torino). A cui si deve aggiungere il lavoro consiliare e tutto il resto. Forse così si capisce perché ogni tanto si possa aver voglia di dire "fatemi scendere".

Così il primo maggio di quest’anno ho deciso di invitare Riccardo ed Elena. Ci conosciamo da qualche anno ma senza esserci mai dedicati un po’ di tempo, eppure avverto nei loro confronti un sentimento di grande affetto. Persone pulite, belle. Era un po’ che avevo in animo di invitarli alla nostra tavola e qualche giorno fa ho alzato il telefono proponendo loro un primo maggio alternativo. Il piacere della polenta fatta sul fogolar, gli ultimi porcini di un’annata piuttosto avara, un arrosto al forno con l’acqua del "crazidel", i carciofi in umido, le verdure di stagione…

Avremmo tante cose da dirci, come quando s’incontrano dei vecchi amici. Forse perché lo siamo, quand’anche "a distanza", forse perché c’è un sentire che non richiede frequentazioni particolari e che aiuta a farci sentire meno soli.

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