Giovanni Segantini, particolare
sabato, 20 ottobre 2012
24 Aprile 2010
domenica, 25 aprile 2010
25 Aprile 2010
Giovanni Segantini, particolare
sabato, 20 ottobre 2012
24 Aprile 2010
domenica, 25 aprile 2010
25 Aprile 2010

sabato, 24 aprile 2010

Non c’è tregua. Alla Campana dei Caduti sul Colle di Miravalle sopra Rovereto c’è l’iniziativa promossa dalla Consulta provinciale degli studenti proprio per riflettere sul sessantacinquesimo della liberazione, incontro di giovani che titola "Resistenze, Liberazioni".

Nei giorni precedenti ho proposto loro di alternare le voci delle celebrazioni con testimonianze di ragazzi che sono arrivati in Trentino da altri paesi, proposta accolta positivamente e così a scendere a Rovereto con me ci sono Kando, studentessa tibetana alla Facoltà di economia di Trento e Liridon, un giovane kosovaro di 17 anni che da un anno lavora e studia in Trentino. Le loro testimonianze di vita daranno il segno più di ogni altro intervento all’iniziativa. Così rinuncio al mio di intervento (un po’ lasciando stupiti gli organizzatori, quasi che il protagonismo di chi fa politica dovesse essere una regola) che invece metto nero su bianco per il Corriere del Trentino (uscirà in prima pagina sull’edizione trentina del 25 aprile). Mentre risaliamo verso Trento, l’emozione di Liridon per la sua prima volta di fronte ad un pubblico così numeroso è un po’ passata e lo vedo molto contento di quest’esperienza. Ma anche di sentire quanto io sia vicino e conosca quel pezzo di Europa.

Arrivo a casa e gli appunti diventano un articolo. Non mi voglio appiattire sull’unità del paese e vedo nello stesso intervento di Napolitano quasi una reazione che ci porta a guardare all’indietro rispetto a quel che di grave accade in questo Paese. Parlo invece di Europa come progetto di pace e sovranazionale, del federalismo europeo di Ventotene caduto nell’oblio (lo potete trovare nella home page di questo sito), di Altiero Spinelli e di Ernesto Rossi.

Il tempo di spedirlo, di mettere su cena, e risalgo in auto per andare a Mezzocorona dove c’è un incontro con i candidati del PD sul programma. Nel borgo rotaliano, grazie soprattutto al lavoro dell’amico Diego Pancher, si è messo insieme un folto gruppo di persone motivate, fra i quali diversi giovani. Cosa niente affatto scontata solo qualche mese fa. E invece ora a ragionare sulle vocazioni del territorio, sulle problematiche giovanili relative al lavoro e al tempo libero, sul collegamento viario con il capoluogo, sugli spazi culturali che non ci sono ci sono loro, una nuova generazione di persone. Fresche e motivate, non male direi.

Ogni tanto occorre anche andare a fare la spesa. Esco dal supermarket che sono quasi le 19.00 ed ho a cena quattro/cinque amici. Ma con Gabriella siamo maestri nell’imbandire le tavole e casa nostra è soprattutto la cucina. Amo fare la polenta sul fuoco a legna e i porcini della scorsa stagione ci vengono in soccorso. Finalmente un po’ di tranquillità.

 

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