
giovedì, 28 giugno 2012
15 Aprile 2010
mercoledì, 11 luglio 2012
17 Aprile 2010venerdì, 16 aprile 2010
Mattinata in terza commissione legislativa provinciale, per l’audizione dei soggetti sociali sul disegno di legge sulle piste ciclabili e pedonali. Istanze interessanti, ma mi colpisce come emerga così nettamente la rappresentazione del proprio particolare. Ciclisti amatoriali, sportivi, mountain bike, ski roll, podisti, amanti delle passeggiate, genitori con le carrozzine dei loro bambini… ma anche liberi professionisti, ambientalisti, gestori del trasporto pubblico, associazioni imprenditoriali, animalisti, ognuno portatore di istanze diverse e spesso contraddittorie. Provare a fare sintesi, ad esprimere un’idea di turismo diffuso e di stagionalità non tradizionali ma anche di un uso intelligente e creativo del tempo libero, non è facile ma vale la pena di provarci. La politica dovrebbe servire proprio a questo.
Vado in ufficio dove completo la scrittura del diario del giorno precedente. Mi raggiunge Erica Mondini, vicepresidente del Forum. Le racconto dell’assemblea di qualche giorno fa alla quale non ha potuto essere presente e poi parliamo di Palestina. Parliamo anche delle elezioni comunali di Rovereto, comune di cui Erica è consigliere uscente. Ha deciso di non ricandidare ed è molto soddisfatta del clima nuovo che si respira nella città della quercia anche come effetto della candidatura di Andrea Miorandi: aria nuova e tanti giovani nella lista del PD del Trentino. Difficile dire se Miorandi potrà farcela al primo turno, anche perché la proliferazione delle liste e dei candidati sindaco penalizzano il centrosinistra. Sono infatti quattro le candidature a sinistra che non vi si riconoscono, fotografia di un cortocircuito ideologico ma anche di veti insopportabili: così Italia dei valori, Federazione della Sinistra, Verdi, Cittadinanza attiva, presentano loro candidati a sindaco. Eppure Miorandi non è uomo di partito (pur essendo di area PD), una candidatura giovane, di profondo rinnovamento, in rappresentanza di istanze ambientaliste e della cosiddetta società civile.
Di seguito mi metto a preparare la conferenza della serata ad Albiano: l’incontro con il gruppo giovanile avrà come argomento l’Europa. Mi incuriosisce il fatto che a chiedermi di andare a parlare con i giovani di Albiano sia stato Mario Casna, consigliere provinciale della Lega. E mi chiedo che cosa mi attende…
Verso le 18 vado a Mezzocorona dove presentiamo la lista del PD e il candidato sindaco espressione anche della lista di riferimento dell’UpT. E’ grande la soddisfazione di essere riusciti a presentare una lista di sedici candidati in una realtà difficile qual è il grosso centro rotaliano, espressione di storie personali, generazioni e sensibilità politiche diverse, ma anche di aver trovato una bella candidatura a nuovo sindaco come quella di Corrado Buratti. Rimango infatti positivamente impressionato dall’impronta politica delle sue parole e del programma. Purtroppo alle venti dovrei essere ad Albiano e devo scappar via. Due parole di augurio e l’impegno per proseguire il confronto durante e dopo la campagna elettorale.
Albiano non è poi così distante ma imboccando soprapensiero la strada che da Lavis porta in val di Cembra bisogna fare un giro piuttosto lungo. I ragazzi però mi aspettano e poi mi stanno ad ascoltare per un’ora intera, nonostante qualcuno di loro avesse degli appuntamenti per la serata. Invece seguono attentamente le storie che racconto loro, dalla mitologia da cui prende nome il "vecchio" continente a quel decisivo passaggio di tempo che portò alla rottura fra oriente ed occidente. Per arrivare al Novecento e al "secolo degli assassini", fino allo "scontro di civiltà" dei giorni nostri. O alle geografie che non conoscono quand’anche riguardino l’Europa.
Mi chiedono di ritornare per meglio mettere a fuoco le suggestioni che ho loro proposto, e francamente è una bella soddisfazione. Non so quanto le mie parole potranno funzionare da antidoto ai pregiudizi, ai luoghi comuni e alle derive del nostro tempo, ma intanto qualche dubbio e curiosità credo di essere riuscito a fargliela venire. E allo stesso Casna gli tocca di complimentarsi.
E’ ormai tardi e domattina si parte per Sarajevo. E’ tanto che manco da quella città e nonostante sarà una sfacchinata di 2500 chilometri, l’idea di assaporare le atmosfere bosniache mi riempie di leggerezza.