Anni ’70
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15 Febbraio 2010
martedì, 16 febbraio 2010
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lunedì, 15 febbraio 2010

Al mattino lavoro in ufficio, fra documentazione consiliare e telefonate varie. Nel pomeriggio c’è riunione del Gruppo ma, essendo a ranghi ridotti (francamente questa cosa del ponte di Carnevale non la capisco) facciamo semplicemente il punto sull’ordine del giorno del prossimo consiglio e discutiamo di una proposta di legge per garantire una forma di copertura assicurativa al volontariato trentino. Sono quasi 50 mila le persone a vario titolo impegnate in associazioni di volontariato riconosciute (praticamente un cittadino su dieci) ma si tratta a mio avviso di un dato sottostimato rispetto ad una realtà ben più vasta. Pongo la questione affinché si possano individuare categorie di volontariato effettivamente a rischio. Conosco il problema da vicino, in tutti questi anni di impegno nella solidarietà internazionale è sempre andato tutto bene, qualche piccolo incidente, ma niente di che. Eppure le situazioni a rischio nelle quali ci siamo trovati sono moltissime, e la copertura per anni è stata pressoché zero. Poi un po’ ci si è attrezzati, ma i mezzi a disposizione delle associazioni sono limitati e di conseguenza anche le assicurazioni coprono relativamente. Il problema per una comunità che intende favorire il volontariato come tratto distintivo della propria identità sociale è dunque reale, anche se non è facile trovare una giusta misura che eviti sprechi o condizioni di privilegio.

Nel secondo pomeriggio c’è la riunione del Consiglio della Pace e dei Diritti Umani, praticamente il Consiglio del Forum. Mi consola vedere che nonostante l’aria di festa che c’è in giro, gran parte dei consiglieri siano presenti. L’ordine del giorno è nutrito e non abbiamo il tempo di svilupparlo per intero. Concentriamo dunque l’attenzione su tre punti.

Il primo riguarda il Centro di formazione alla solidarietà internazionale. Ne ho parlato in questo diario nei giorni scorsi. Ora come Forum dobbiamo indicare il nome della persona che andrà a far parte del Consiglio di Amministrazione del Centro, insieme ai rappresentanti della PAT, dell’Università di Trento, della Federazione trentina delle Cooperative, delle Associazioni di volontariato internazionale, della Fondazione Campana dei Caduti, di OCSE, e d’altro canto, delle due persone che faranno parte del "Gruppo di progettazione". Jenni Capuano, direttrice del Centro, ci espone le attività e i programmi. Con lei affrontiamo anche le possibili sinergie che vorremmo mettere in campo. Sarà Alberto Conci a rappresentarci nel CdA, mentre Francesca Vanoni e Mauro Cereghini continueranno a far parte del gruppo di progettazione.

Il secondo punto all’ordine del giorno è l’individuazione del tema annuale che dovrebbe caratterizzare l’azione del Forum. Avanzo la proposta che il tema, in realtà un po’ più che annuale, sia l’Europa e il Mediterraneo come idea di pace. L’Europa è oggi un progetto in crisi. Un’Europa senza i cittadini, se pensiamo alla scarsa partecipazione (43% degli eventi diritto, vedi il pdf nella home page) alle elezioni del Parlamento Europeo nel 2009; un’Europa che nell’immaginario collettivo è dimezzata (di quale Europa parliamo, quella a 27 stati dell’Unione Europea o quella a 47 del Consiglio d’Europa?); un’Europa senza politica europea (quella degli Stati che non cedono sovranità o quella delle Regioni quale progetto sovranazionale?).

L’Europa di cui abbiamo bisogno è una proposta di pace, in grado di riflettere sul suo ‘900 e le tragedie che l’hanno attraversata non solo nel passato ma anche nel presente, capace di ricomporre la frattura storica fra oriente e occidente, come luogo d’incontro delle tante minoranze che la compongono e di dialogo con il grande mare che la circonda, attraverso il quale si sono intrecciati storie, saperi, identità culturali e religiose. Un tema vastissimo, sul quale propongo di dar vita ad un gruppo di lavoro del Forum e di articolare un programma di iniziative culturali che vedano protagonisti anche i soggetti in rete con il Forum. Non solo convegni, tanto per capirci, promovendo iniziative che possano servire a far crescere la consapevolezza che la nostra identità nasce dall’incontro di identità diverse che hanno avuto proprio nel Mediterraneo lo spazio dell’incontro e, talvolta, dello scontro. La proposta suscita un intenso dibattito, tutti i presenti condividono l’idea e ci mettiamo al lavoro.

Infine, terzo punto, la marcia Perugia Assisi. Il 16 maggio coincide con le elezioni amministrative nei Comuni del Trentino e non sarà facile organizzare la partecipazione. Decidiamo quindi di immaginare un nostro percorso di avvicinamento, affinché se ne parli non tanto per i contenuti – piuttosto generici – della piattaforma 2010 ma all’insegna della conoscenza del pensiero di Aldo Capitini, nel cercare di inverare il messaggio originale che il 24 settembre 1961 (quasi cinquant’anni or sono) Capitini si propose nel promuovere un evento che è entrato a far parte della storia del nostro paese. Un percorso culturale che ci porterà a fine mese nel seminario alla Cittadella di Assisi e poi sul territorio.

La giornata si conclude alla sede del PD del Trentino, dove è convocata l’assemblea degli eletti alle elezioni primarie. Due lunghe relazioni, quella del segretario Michele Nicoletti sul quadro politico nazionale e locale, con una particolare attenzione ai temi della scuola e dell’ambiente, e quella di Roberto Pinter sulle elezioni amministrative, sugli incontri in corso, sulla tenuta della maggioranza provinciale ma anche sulle sue contraddizioni. Avrebbero forse meritato ciascuna uno spazio di confronto più ampio. 

 

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