martedì, 17 novembre 2009
9 Gennaio 2017martedì, 10 gennaio 2017
10 Gennaio 2017martedì, 10 gennaio 2017
Nella tarda mattinata di sabato si è conclusa la Conferenza internazionale di Osservatorio Balcani e Caucaso. Avrei immaginato che la seconda giornata intitolata "Prove di cittadinanza: relazioni di comunità con i Balcani" sarebbe stata meno partecipata di quella precedente ma invece non è affatto così. Ad introdurre i lavori, un video: "Trecento milioni di secondi" di Darko Sokovic. Devo proprio dire che meglio non si sarebbe potuto introdurre la pur ricca mattinata di relazioni ed interventi. Il tempo scandito dallo scorrere delle lancette di innumerevoli orologi ci racconta di una relazione complessa come quella costruita fra il Trentino e la Municpalità di Pec-Peja nel corso di dieci anni. La cooperazione di comunità è diventata una realtà, tutti ne parlano con la naturalezza che viene da sperimentazioni ormai consolidate e questo mi sembra già un fatto che parla da solo. Diciamo che poi le parole di Silvia Nejrotti e dello stesso Darko fanno sì che lo scenario descritto risulti oltremodo efficace. Penso al valore delle cose che si mettono in moto.
In mezzo c’è la domenica. Vorrei seguire il primo congresso dell’Unione per il Trentino, ma al tempo stesso avverto la necessità di un piccolo stacco. In più non voglio trascurare Gabriella alle prese con l’influenza, anche perché quella che viene è una settimana di quelle belle piene: lunedì e martedì il convegno scientifico sulle Autonomie e il Tibet, martedì sera a Lavarone per presentare la legge sulle filiere corte, mercoledì e giovedì mattina Consiglio Provinciale, giovedì pomeriggio ho una conferenza sulla Romania ad Alessandria, venerdì la presentazione del libro "Darsi il tempo" a Torino e, già che ci sono, un po’ di incontri, sabato mattina un salto a Milano per le iniziative sulla Palestina, nel pomeriggio a Cles per la mostra "Oltre il muro". Niente male, vero?
Mi metto a scrivere qualcosa sul partito di Dellai e sull’Alleanza per l’Italia perché proprio non riesco a capire l’accelerazione che hanno voluto imprimere ad un processo che per essere efficace avrebbe dovuto cambiare lo schema di gioco (o almeno provare a farlo). Quel che si delinea invece è una operazione tutta ascrivibile all’autoreferenzialità della politica. Ed è davvero un peccato perché avrebbe potuto costituire un contributo positivo per tutti ed in primis per il PD.
Il passaggio di testimone ci porta a lunedì, dove inizia la conferenza "Autonomia regionale, identità culturale e integrazione multinazionale: esperienze comparate per il Tibet". I temi che i relatori introducono sono di straordinario interesse, la relazione di Jens Woelk in particolare davvero molto preziosa, non solo per indicare una possibile strada per l’autogoverno tibetano ma per saper leggere i conflitti del nostro tempo. Fa specie che – come già nella conferenza di OBC – l’assenza degli amministratori provinciali sia pressoché totale. Oggi ci sono Lorenzo Dellai, Marco Boato e il sottoscritto. E, naturalmente, Roberto Pinter, che l’evento sul Tibet l’ha organizzato. Immagino che domani in molti faranno a gara per mostrarsi accanto al Dalai Lama.
Nel pomeriggio si accavallano riunioni di vario tipo. Mi vedo con Alberto Pacher per ragionare attorno ad alcuni ordini del giorno da presentare durante il dibattito sulla legge finanziaria e che potrebbero portare all’attivazione di misure di natura legislativa sui temi della gestione dei rifiuti e della privatizzazione dell’acqua, contro la quale sono in queste ore mobilitate numerose associazioni in relazione alla normativa che il Parlamento italiano sta varando e che pone l’obbligo agli enti locali di passare la gestione dell’acqua a soggetti privati entro il 2011. In Trentino abbiamo al riguardo competenze primarie e questa cosa non la faremo passare. Poi la riunione del Gruppo consiliare ed infine un’ora per mettere un po’ d’ordine alle cartacce, ognuna delle quali è un potenziale incontro e il relativo ordine del giorno.
Mi chiama Stefano e, nello sconforto, provo a descrivergli lo stato della mia agenda. Mi chiede come posso riuscire a tenere aperti questi innumerevoli file con un po’ di lucidità e competenza. Temo abbia ragione.