lunedì, 5 ottobre 2009
5 Ottobre 2009
mercoledì, 7 ottobre 2009
7 Ottobre 2009
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mercoledì, 7 ottobre 2009
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martedì, 6 ottobre 2009

Al Colle di Miravalle oggi si tiene una cerimonia particolare. Dal 22 gennaio 2009 la Fondazione Opera Campana dei caduti di Rovereto è diventata "osservatore speciale" all’Onu, riconoscimento che permette alla Fondazione di sedere tra gli Osservatori permanenti nel Consiglio delle Nazioni Unite. Per celebrare questo evento il reggente della Fondazione Alberto Robol ha promosso un singolare incontro fra i consiglieri della X legislatura che il 10 giugno 1991 votarono la legge istitutiva del Forum trentino per la Pace e quelli della XIV e attuale legislatura, come a farne un bilancio nell’anno della maturità.

Mi immaginavo una limitata partecipazione di vecchi e nuovi consiglieri ma così non è. Segno che in fondo quella legge rappresentò al meglio quel delicato passaggio di tempo a cavallo fra gli anni ’80 e ’90, la speranza che la fine del bipolarismo avrebbe aperto un futuro di pace e le nubi che si addensavano, nel cuore dell’Europa come in Medio oriente. E che ancora oggi la pace continua a rappresentare un terreno decisivo di riflessione e di impegno.

Intorno alle 11.00 iniziano gli interventi. Apre il padrone di casa Alberto Robol. A ruota, seguono gli interventi del vicepresidente del Consiglio Provinciale Claudio Eccher, del presidente della Giunta provinciale Lorenzo Dellai, del primo firmatario della LP 11/91 che istituì il Forum Paolo Tonelli. Ed il mio intervento a chiudere. Con emozione parlo dei diciott’anni della legge, di come in questo tempo sia cambiato il mondo e di come noi stessi dovremmo interrogarci di quanto le nostre istituzioni e gli strumenti legislativi sanno interpretare i cambiamenti e trasmettere i valori della pace. La pace, i diritti umani, la solidarietà… anche le parole, queste nostre parole, hanno bisogno di manutenzione, ed è questa, del resto, l’impervia strada che abbiamo intrapreso come Forum trentino per la Pace e i Diritti Umani. Non senza incontrare resistenze e conservatorismi.

Ha ragione Lorenzo Dellai nel rivendicare una continuità politica ed istituzionale che in questo incontro è ben rappresentata. Così, quello che avrebbe potuto essere un rituale autocelebrativo non lo è stato affatto. La cerimonia si conclude con la lettura di una poesia di Sandro Boato e con i cento rintocchi di Maria Dolens.

Il resto della giornata se ne va davanti al computer. Prima di partire per la Palestina ho un sacco di cose da scrivere, ma già intuisco che mi porterò un po’ di compiti nel viaggio.

 

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