lunedì, 28 settembre 2009
28 Settembre 2009mercoledì, 30 settembre 2009
30 Settembre 2009martedì, 29 settembre 2009
"Mi son svegliato e …" iniziava così il pezzo dell’Equipe 84 che segnò un’epoca. S’intitolava appunto "29 settembre" ed oggi a Modena quella canzone ha dato il nome ad una piazzetta dove alla fine degli anni ’70 quei ragazzi che volevano cambiare il mondo si trovavano. A rivedere le immagini di allora effettivamente il mondo è cambiato, difficile dire se in meglio. Tanto che le cronache sono qui a parlare del compleanno di Silvio Berlusconi. Insomma, il risveglio è quello che è…
Passo dall’ex convento degli Agostiniani che funge da "casa base" dell’evento "Sulle rotte del mondo" per portare, come mi è stato chiesto, un po’ di libri sulla cooperazione. Lo dico con un velo di amarezza, ma questo è il contributo che ci è stato chiesto in questo evento (lo dico come Forum e lo dico anche come autori di una riflessione originale sul significato del cooperare). Non voglio fare polemiche, ma ho l’impressione che i muri non siano del tutto caduti. E che il mondo post ideologico, in realtà non lo sia affatto.
Stamane si riuniscono congiuntamente il Consiglio provinciale e il Consiglio delle Autonomie locali, così l’emiciclo di arricchisce di tanti sindaci. Non di colori. Sono quasi tutti uomini, regolarmente vestiti di grigio. L’incontro è il primo in questa legislatura e dunque, necessariamente, un po’ formale e senza un ordine del giorno definito, cosa che invece avverrà nelle occasioni successive visto che l’impegno è quello di ritrovarsi ogni anno. Il dibattito ruota attorno alla riforma delle Comunità di Valle e alla lentezza con cui essa diviene realtà. E’ un tema che intendo seguire, perché riguarda le forme della partecipazione democratica e le dinamiche identitarie nel tempo dello spaesamento. Ne riparleremo.
In tarda mattinata arriva una telefonata al centralino della Regione dove si tiene il Consiglio. In tempo di cellulari sempre accesi, è una cosa strana che mi sorprende. Una sorpresa positiva. E’ Silvano Rauzi, presidente della Federazione trentina degli Allevatori che si congratula per la Proposta di Legge sulle filiere corte e per l’articolo uscito domenica sul Corriere del Trentino. Gli è parso significativo in particolare il riferimento all’intervento di De Rita al Festival dell’economia, perché aveva partecipato a quell’incontro e mi dice della sua commozione nell’ascoltare le parole del vecchio presidente del Censis. Mi colpisce questa sensibilità, come la conversazione che ne segue, che mi porta a dire che davvero la "cultura terranea" potrebbe rappresentare un pezzo importante di un nuovo approccio politico. Il problema è che questa sensibilità è in larga misura ancora estranea alla politica. Però intanto c’è un disegno di legge ormai in dirittura d’arrivo e c’è una telefonata che mi porta a pensare che forse qualche crepa nei muri c’è e che è lì, in quel difficile crinale, che bisogna stare.
Il Consiglio termina verso le 16.00. Sento Roberto per capire se c’è da fare qualcosa per le liste del Congresso del PD del Trentino, visto che domani è l’ultimo giorno per la presentazione. Qualche telefonata e poi mi prendo un paio d’ore per respirare l’aria della mia valle incantata.