domenica, 27 settembre 2009
27 Settembre 2009martedì, 29 settembre 2009
29 Settembre 2009lunedì, 28 settembre 2009
Oggi è la giornata d’inizio dell’evento "Sulle rotte del mondo", fortemente voluto dalla Provincia autonoma di Trento e dall’Arcidiocesi trentina, dedicato in questa sua prima edizione al continente africano. "Il Trentino incontra i suoi missionari in Africa" venne annunciato da Lorenzo Dellai in occasione della presentazione a Trento del nostro "Darsi il tempo", nell’autunno scorso. In quella circostanza proponemmo che questo incontro avesse l’obiettivo di riunire in un’unica opportunità di confronto non solo i missionari ma l’insieme della nostra comunità impegnata nelle relazioni con il continente africano e non solo. Si è invece scelto di privilegiare il mondo missionario, sicuramente un vasto arcipelago fatto da 504 missionarie e missionari impegnati in Africa, collegato a comunità, gruppi, famiglie.
L’iniziativa appare in ogni caso importante, perché la riflessione sulle trasformazioni connesse alla globalizzazione e sulla necessità di uno sguardo attento a dove stiamo andando deve attraversare anche questo mondo, uscendo dallo stereotipo della povertà e dalla "banalità del bene". Del resto, anche per questo abbiamo scelto di editare con la EMI (Edizioni Missionarie Italiane) il nostro libro sulla cooperazione internazionale. Tant’è che nelle corde del saluto di apertura dell’evento in Sala Depero da parte del presidente Dellai ma anche nelle parole di suor Dores Villotti il concetto di relazione fra comunità appare centrale. Nella speranza che il mondo missionario sappia vedere (e descrivere) oltre al bisogno (che possiamo riconoscere in ogni angolo della Terra) anche i processi della modernità.
Un concetto, quest’ultimo, che riprenderò nel pomeriggio alla Torre della Tromba dove si tiene la lectio magistralis di Roberto Savio, già consigliere di Aldo Moro sui temi internazionali. Prima però una breve parentesi al Gruppo consiliare, dove il confronto sulle Comunità di Valle e del ruolo dei Comuni registra fra noi posizioni davvero distanti, specchio di un luogo che discute poco e male e di un partito incapace finora di fare sintesi culturale. Ma quasi ossessionato dalle dinamiche interne e dal chiacchericcio. Lo dico apertamente, in un partito che sa discutere solo di regole e di dinamiche di potere, io non ci voglio stare. L’aver ricevuto in questo fine settimana decine di telefonate sulle questioni della prossima segreteria e nulla sul DDL varato in Commisione mi fa dire che questo partito rischia di nascere malato. Esprimo questa preoccupazione al gruppo, forse non rendendomi conto che questa è la politica.
Così l’andarmene all’incontro pomeridiano dal titolo "Dove va il mondo?" mi riporta alla realtà. Non mi capita frequentemente di assistere a dibattiti interessanti, ma le parole di Roberto Savio sono di una persona che, nonostante l’età, non ha mai messo da parte la curiosità per le cose del mondo. Mi ritrovo in quel che dice ed avverto che la cosa è reciproca. Due modi di intendere la politica. La sfida non sta nel scegliere da che parte stare, ma nel riuscire a rimescolare le carte.
Finiamo l’incontro che ormai sono le 17.30. Passo al gruppo e poi raggiungo la Sala della regione dove c’è l’incontro con la testimonianza delle "Nonne di Plaza de majo" sui bambini desaparecidos argentini. L’incontro, promosso dall’"Associazione delle famiglie trentine nel mondo" , avviene in apertura della Mostra dedicata alla tragedia argentina fra la fine degli ani ’70 e i primi anni’80 quando le Giunte militari usarono il sequestro e la scomparsa degli oppositori come metodo di governo. Ascolto gli interventi e mi rendo conto che la richiesta di giustizia a fronte della scomparsa di migliaia di persone e di bambini impedisca per ora l’avvio di un processo di riconciliazione in un paese ancora profondamente lacerato.
Mi propongono di andare a Folgaria, per l’assemblea congressuale. Ma non si può saltare da una cosa all’altra e verso le 20.00 prendo la strada di casa.