venerdì, 18 settembre 2009
18 Settembre 2009martedì, 22 settembre 2009
22 Settembre 2009lunedì, 21 settembre 2009
Avvio il computer e l’oscuramento del sito ancora permane. Ho la sensazione di un dialogo interrotto, proprio nei giorni del dolore e della rabbia per quanto accade in Afghanistan. Qualcuno mi chiama per chiedermi spiegazioni. Ricevo diversi sms di condivisione sul fondo apparso sui giornali locali e che sta girando in internet grazie al potere del passa parola.
Ieri, domenica, ho partecipato alla festa del Fitr, la conclusione del mese di Ramadan. Molte strette di mano da altrettanti "trentini del mondo". Con il sindaco di Trento Alessandro Andreatta e l’assessore Lia Beltrami portiamo il saluto della comunità trentina, personalmente della comunità della pace proprio nel giorno in cui rientrano le salme dei soldati italiani morti in Afghanistan. Le bandiere della pace fanno da sfondo al presidente della comunità islamica del Trentino Alto Adige Aboulkheir Breigheche e nelle sue parole traspare l’amicizia verso un territorio che ha saputo accogliere tanti nuovi cittadini.
Nella grande palestra di Gardolo ci sono più di duemila persone… vengono da paesi lontani fra loro, ma è una comune identità religiosa a costruire legame sociale e fors’anche cittadinanza dove tutto questo non è affatto scontato. Incrocio gli occhi di moltissime persone, qualche volto conosciuto, non mi sento estraneo. Non mi sarei sentito estraneo, per la verità, nemmeno a Innsbruck dove migliaia di persone hanno sfilato nel nome di Andreas Hofer e dell’euroregione tirolese. Qualcuno anche in nome dell’autodeterminazione, altri del "Los von Rom", ma le spine sono ricoperte di rose e la festa prevale sul rancore. Sono crinali da abitare. Come presidente del Forum ho scelto di andare a Gardolo e la presenza è stata un segnale apprezzato, come è chiaro dagli applausi che la gente riserva a ciascuno di noi ospiti.
La cronaca di questi due avvenimenti occupa la maggior parte dello spazio dei media locali, in questo lunedì caldo di settembre. Dopo averci dato un’occhiata vado a Palazzo Trentini dove mi aspettano numerose le persone del circolo anziani di Baselga del Bondone. E’ una visita guidata al Consiglio provinciale ma cerco di renderla meno formale possibile, nonostante l’ambiente non aiuti. Parlo del mio incarico di consigliere, del mio impegno politico di prima, della cooperazione internazionale e dello sguardo che ne può venire per comprendere il nostro tempo. Spiego i concetti di interdipendenza a partire dalla crisi finanziaria internazionale e delle conseguenze sul nostro territorio e sui nostri risparmi.
Tutto questo per introdurre il tema di cui voglio parlare a questi miei quasi compaesani, ovvero l’uso delle prerogative dell’autonomia per stare nel tempo globale e, nella fattispecie, del disegno di legge sulle filiere corte e dell’educazione al consumo consapevole. Vedo che mi seguono e l’incontro seppure breve mi sembra molto efficace. Anche così si riconcilia la gente con la politica.
La politica come passione civile riecheggia anche nelle parole del parroco di Mattarello dedicate a Bruno Fontana, segretario del locale circolo del PD, scomparso nei giorni scorsi e di cui si celebra oggi pomeriggio il funerale. L’ultimo saluto ad un uomo instancabile nel suo rapporto con la comunità che affolla la chiesa parrocchiale. Lo conoscevo poco, con lui avrò scambiato sì e no qualche parola, ma in questi mesi di difficile costruzione del PD del Trentino lui c’era sempre. Gli occhi arrossati dei tanti amici, sono la testimonianza della stima della sua gente che trasforma la piccola piazza del sobborgo di Mattarello in un grande agorà.
In ufficio mi aspetta la riunione del Gruppo. All’ordine del giorno il Consiglio Regionale del giorno successivo e un confronto a ruota libera sull’opportunità che almeno gli assessori provinciali non avanzino la propria candidatura nelle liste per il congresso. Potrebbe valere anche per i consiglieri, ma nel gruppo ci sono posizioni diverse ed ognuno, mi sembra di capire, si comporterà come crede. Se prevarranno i simboli piuttosto che i contenuti, non sarà certo il congresso di cui avremmo bisogno.
Preferisco concentrarmi su questi ultimi e il pezzo sulle politiche ambientali vede finalmente la luce. Chiama in causa l’idea di uno sviluppo senza limiti capace tutt’al più di rincorrere le emergenze. Lo trovate nella prima pagina.
A conclusione della giornata, il sito ritorna in chiaro. Non dovrei dirlo ma mi ci sto affezionando.