lunedì, 14 settembre 2009
14 Settembre 2009lunedì, 25 maggio 2009
15 Settembre 2009martedì, 15 settembre 2009
Giornata di immersione piena in seconda e terza Commissione legislativa provinciale. Niente affatto male. Iniziamo al mattino con la seconda commissione chiamata ad ascoltare le osservazioni sul DDL unificato su educazione al consumo critico, filiere corte e di prossimità. L’elenco dei soggetti chiamati ad esprimere il loro parere è lunghissimo, dal Consiglio delle autonomie alla Federazione trentina delle Cooperative, dalle associazioni di categoria del mondo agricolo all’Istituto agrario di San Michele, dalle associazioni dei consumatori e Slow Food all’Azienda provinciale per i Servizi Sanitari.
Riuscire ad avere un consenso da soggetti diversi così largo come quello che raccogliamo nel confronto era tutt’altro che scontato. Ma così sarà. Il lavoro di confronto e di sintesi avvenuta nei passaggi precedenti ha permesso di arrivare ad un testo non solo condiviso ma rispondente alle molte sensibilità che oggi andiamo ad incontrare. La soddisfazione che viene dai mondi presenti (stride l’assenza delle associazioni dei consumatori) è larga ed anche quella dei primi firmatari presenti.
Arrivano anche alcune puntuali proposte di modifica, alcune ricevibili, altre in realtà già contenute, altre irricevibili come quando il rappresentante di Apot (il principale consorzio dell’ortofrutta trentina) chiede di togliere il riferimento alla promozione della riduzione dei residui dei presidi sanitari nei prodotti agricoli. Come spesso accade, il confronto sul sostegno al biologico crea un po’ di divisione fra i soggetti che partecipano al confronto, ma il meccanismo che abbiamo previsto nel dispositivo di legge (il Programma triennale per l’orientamento dei consumi e l’educazione alimentare) permette di darsi nel corso del tempo obiettivi ogni volta più ambiziosi nella tutela dei prodotti di filiera corta e del biologico.
Il confronto prosegue fino alle 14.00. L’ultimo interlocutore è il dottor Alberto Betta per conto dell’APSS ed il fatto che esprima grande soddisfazione per la proposta avanzata testimonia l’approccio interdisciplinare che la caratterizza: quella che fra non molto arriverà in aula non è solo una proposta che ha come cornice le modalità attraverso le quali un territorio abita i processi globali, o la difesa dei prodotti locali di qualità, o ancora la diffusione di una cultura alimentare attenta alla salute, ma tutte queste cose insieme ed altro ancora.
Una breve pausa e il cambiamento d’aula mi porta in terza Commissione. All’ordine del giorno ci sono il disegno di legge della Dominici sugli itinerari storico culturali, che arriva in Commissione più che "dimezzato" negli articoli e nella sostanza, tanto da rappresentare il fantasma della proposta iniziale (e così sarà approvato) e quello della consigliera Penasa sulla gratuità dei trasporti per le persone anziane (che invece sarà sospeso in attesa di un’iniziativa della Giunta). Ma soprattutto le valutazioni conclusive dell’attività di indagine che ha svolto per mesi la terza Commissione dopo la vicenda di Monte Zaccon. Si è lavorato molto e direi bene, ma oggi siamo chiamati ad assumere orientamenti e proposte da portare in Consiglio. Il presidente della Commissione Roberto Bombarda nella sua relazione e poi i commissari affrontano i nodi emersi: nei contenuti ci sono molte assonanze. Nel mio intervento provo ad indicare quattro scenari chiave: il ritardo di approccio culturale verso i temi ambientali, la necessità di un’azione preventiva, le attività di controllo e, infine, l’inadeguatezza legislativa provinciale. Riporterò in questo sito il testo del mio intervento.
Sono da poco passate le 19.00. Passo dal gruppo e poi vado alla sede del partito, per parlare del congresso del PD del Trentino. Me la cavo in fretta e i propositi di lavoro serale si riveleranno poco realistici.