lunedì, 3 agosto 2009
3 Agosto 2009
mercoledì, 5 agosto 2009
5 Agosto 2009
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3 Agosto 2009
mercoledì, 5 agosto 2009
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martedì, 4 agosto 2009

Oggi non mi sento tanto bene. Probabilmente il fisico reagisce alla stanchezza e allo stress. Ma prima di prendermi qualche giorno di riposo devo ancora sbrigare un po’ di cose, qualche appuntamento, e poi questi sono i giorni cruciali per l’entrata in vigore del "Pacchetto sicurezza" e ho in serbo un po’ di in iniziative, se non altro per affermare che questa terra non è ancora preda del leghismo imperante.

Passo il primo mattino a scrivere. Poi, verso le 11.30, ho appuntamento con Luisa Zancanella, che da qualche anno lavora al Forum trentino per la Pace e i Diritti Umani. Facciamo il punto delle ultime cose decise dal Consiglio del Forum e definiamo il programma di lavoro per le prossime settimane. E’ da poco rientrata dalle ferie e si trova subito travolta dalle cose da fare e ne sono un po’ responsabile. Ma se vogliamo dare un’impronta innovativa all’attività del Forum, questo è un passaggio essenziale.

Telefono all’assessore Lia Giovanazzi Beltrami per condividere le iniziative sul "Pacchetto sicurezza", parlo con il presidente del Consorzio dei Comuni Marino Simoni e fissiamo un appuntamento per l’indomani, faccio lo stesso con Aboulkheir Breigheche, imam della comunità islamica in Trentino e membro del Consiglio del Forum trentino per la Pace.

Un breve aggiornamento sulle vicende congressuali con le persone che sono al Gruppo. Proprio ieri era a Trento il rappresentante della Commissione congressuale nazionale che aveva sollevato problemi di legittimità del nostro regolamento e tutto pare si sia risolto positivamente. Rimane aperto il nodo del nostro rapporto con il PD nazionale, questione cruciale di cultura politica.

Alle 14.00 ho appuntamento con Mauro Cereghini per andare ad Aldeno, dove vediamo il direttore della Cassa Rurale di Aldeno e Cadine, istituto di credito che ha accompagnato in questi anni l’attività della cooperazione trentina nei Balcani. Quest’anno cade il decennale della presenza trentina in Kosovo e nell’ambito delle manifestazioni programmate si vuole coinvolgere la Cassa Rurale con un ruolo attivo.

Mauro è ritornato da poco dalla Bosnia Erzegovina dove ha accompagnato oltre quaranta persone del Sud Tirolo – Alto Adige in un viaggio di studio. Prijedor, Tuzla, Srebrenica, Sarajevo, Mostar sono state le tappe del tour: mi racconta di amici comuni incontrati, di sensazioni e di immagini. Lo sento soddisfatto e avverto che questo suo ritorno sul campo lo anima positivamente. Gli dico della mail che Jovan Teokarevic, professore e comune amico di Belgrado, mi ha scritto e dell’ipotesi di presentare il nostro libro sulla cooperazione in quella che un tempo era la grande capitale della Jugoslavia. Città difficile, caotica, spesso inquinata, ma di grande fascino, per la sua storia, per i suoi fiumi, per la sua gente che affolla la Kneza Mihajlova, la via pedonalizzata che porta al Kalemegdan, l’antica fortezza sul Danubio.

Di nuovo in ufficio. Metto in ordine l’agenda delle cose da fare, controllo la posta elettronica, qualche telefonata. Fra queste quella di Donald. Mi dice di aver letto la lettera agli amici, si complimenta per il lavoro svolto in questi primi sei mesi e questo mi fa davvero piacere.

Alle 16.30 mi trovo con Paola Morini. Ci conosciamo da una vita, insieme abbiamo fatto l’esperienza della Casa per la Pace, molto spesso con posizioni diverse, qualche volta mandandoci al diavolo, ma sempre nel rispetto reciproco. Mi descrive una sorta di tratta criminale delle persone, in questo caso di giovani albanesi (maschi) che pagherebbero cifre intorno ai tremila euro per arrivare in Trentino ed usufruire dei servizi che la nostra comunità mette a disposizione per i ragazzi non maggiorenni e non accompagnati. Un utilizzo da "furbetti" dell’immigrazione di giovani a rischio, che comunque andrebbero aiutati a sottrarsi dalle dinamiche della microcriminalità, assicurando loro percorsi formativi che però mostrano lacune (in estate, ad esempio) di continuità. E non solo. L’attività di insegnamento della lingua italiana a questi ragazzi attraverso un programma sperimentale ha dato risultati positivi, ma ciò nonostante la sperimentazione non è ancora diventata un servizio organico e chi ci lavora è nella precarietà. Con alcuni colleghi ne hanno parlato nei mesi scorsi con l’assessore Dalmaso, è stata elaborata una proposta progettuale ma ancora non se ne è fatto nulla e questi giovani (una trentina ogni anno) durante questa estate sono in balia della strada con ciò che vuol dire. Ho abbastanza chiaro il quadro della situazione e ne parlerò alla prima occasione con l’assessore, che peraltro devo vedere anche per la questione dell’educazione alla pace.

Così si è fatta sera. Continuo a non sentirmi granché. Una giornata o due di lavoro e poi qualche giorno di vacanza. Non so dove e non ho certo voglia di mettermi in coda su qualche autostrada. Penso al Sud Tirolo, al Tirolo o alla Slovenia. Mete dove possa star bene anche Nina, che verrà con noi.

 

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