lunedì 20 luglio 2009
20 Luglio 2009giovedì, 23 luglio 2009
23 Luglio 2009mercoledì 22 luglio 2009
Alle 9.00 si riunisce la Terza Commissione. In discussione il parere su una delibera della Giunta per quanto riguarda il sostegno pubblico allo sbarrieramento nell’edilizia privata. Prima che arrivi l’assessore Rossi propongo alla Commissione di definire il calendario per la conclusione dell’attività di indagine conoscitiva sull’inquinamento ambientale. La commissione sta lavorando da mesi e proficuamente su questo tema, decine di audizioni, incontri e visite ci stanno fornendo un quadro piuttosto esaustivo su un tema di grande preoccupazione e allarme sociale come quello dello smaltimento illegale di rifiuti speciali in discariche o aree di bonifica. Ma, ciò nonostante, la Lega ha chiesto una convocazione straordinaria del Consiglio per discutere di questo problema alla luce dei recenti accertamenti della magistratura. Un’iniziativa strumentale e demagogica che in buona sostanza rischia di svuotare la serietà e la meticolosità dell’iniziativa consiliare, il tutto per un’operazione d’immagine che non porterà da nessuna parte. Per questo chiedo che siano fissati tempi certi nella conclusione dei lavori, per togliere ogni alibi ad una minoranza nelle mani della Lega e del suo carattere eversivo. Il Consiglio straordinario sarà lunedì prossimo, a chiederlo basta un quinto dei consiglieri e l’operazione è un gioco da ragazzi. Certo è che questo uso delle istituzioni è davvero inqualificabile.
Nel confronto che segue in Commissione riemerge la discussione sulla questione delle franchigie sul calcolo Icef per accedere ai contributi sullo sbarrieramento. Provo a spiegare che l’Icef è stato pensato come uno strumento per correggere le distorsioni di un sistema fiscale che fatica ad essere, come prevede la Costituzione, realmente progressivo. Ma la discussione assume toni ideologici, come se ci fosse qualcuno che vuole penalizzare il risparmio delle persone o delle famiglie. Pazienza. In ogni caso la delibera viene approvata con l’astensione delle minoranze.
Iniziano i lavori d’aula. In discussione il disegno di legge sul garante delle minoranze, un tema sul quale si provano operazioni inquinate e poco serie. Decido in buona sostanza di disinteressarmi della questione, anche se mi riesce difficile estraniarmi da un confronto che assume i tratti della volgarità e dell’insulto.
Come già ieri cerco almeno di organizzarmi un po’ di incontri a lato del Consiglio. Vedo Claudia Vorobiov, che da qualche settimana collabora con "Viaggiare i Balcani", il programma di turismo responsabile avviato ormai otto anni fa dalla comunità trentina. E’ una piccola ma significativa realtà e Claudia si sta dimostrando una persona seria ed appassionata. Mi chiede un po’ di dettagli sulla gestione delle risorse e la sua scaletta di cose è piuttosto ampia, ma anche più avvincente di una discussione priva di senso che proseguirà fino alle 16.00 per concludersi con un nulla di fatto e solo perché, anche in questo caso, la Lega si è rifiutata di unificare il confronto con le altre proposte avanzate in Commissione.
Qualche ora in ufficio mi permette di recuperare un po’ di lavoro, ma con il via vai di persone è difficile mettere a fuoco le cose. Così parlo con Edoardo Benuzzi del tema del lavoro in affitto, escamotage che permette ad alcune aziende trentine di mettere i propri lavoratori in cassa integrazione e contemporaneamente di aprire proprie aziende in paesi dove il costo del lavoro è cinque o dieci volte inferire a quello di qui per poi farli venire a lavorare in Italia, naturalmente con le paghe del loro paese. In altre parole, l’onda lunga della direttiva Bolkenstein stoppata qualche anno fa. Decidiamo di verificare come l’autonomia può, con le sue competenze, tutelarci da questo schifo.
Così si avvicinano le 19.00, ora in cui è fissato a Tenna l’incontro della maggioranza, segretari della coalizione del centro sinistra autonomista, consiglieri, assessori e presidente. Dellai illustra le linee di lavoro per i mesi a venire con la consapevolezza che quel che ora s’imposta costituirà l’ossatura della legislatura. La discussione mi sembra stiracchiata e priva di profilo, c’è poco tempo e mi permetto di dire anche poche idee. Si discute più di metodo che di contenuti, ma anche il contesto non aiuta. Mi riprometto di scrivere una nota al presidente sui nodi che ha posto nella sua introduzione, già domani mattina. E così sarà.
