venerdì 17 luglio 2009
17 Luglio 2009mercoledì 22 luglio 2009
22 Luglio 2009lunedì 20 luglio 2009
L’agenda di impegni e di cose da fare è tutt’altro che estiva. Nello scorso fine settimana ho messo su carta un lungo elenco di questioni ed oggi inizio a snocciolarle. In mattinata finisco di sistemare una prima "lettera agli amici", che intendo rivolgere in particolare alle persone che hanno messo il loro nome accanto al mio nelle elezioni del novembre scorso. Un piccolo racconto di questi sette mesi di lavoro, passatemi l’espressione, "fra le istituzioni e la vita".
Nella tarda mattinata arrivano a Trento gli amici di Ucodep, una fra le più importanti Ong toscane con la quale collaboriamo su una serie di programmi di cooperazione nell’area balcanica. Ci riuniamo nella sede di Via Milano e con Daniele Bilotta e Claudia Vorobiov che questo lavoro coordinano qui a Trento riprendiamo un discorso che si era interrotto qualche mese fa sul tema del turismo responsabile. E’ l’occasione per fare un bilancio sul lavoro di questi anni e per cercare di capire come possiamo interagire nel futuro su due livelli: quello della collaborazione nelle attività progettuali e la strutturazione di un’attività di promozione commerciale dei viaggi del turismo responsabile. Le due cose, apparentemente lontane, nella realtà non lo sono affatto. Perché alla valorizzazione delle tradizioni e dei prodotti così come delle ricchezze storico culturali della regione, insomma di un’offerta turistica di qualità, deve poter corrispondere una domanda turistica capace di dare sostenibilità alle scelte fin qui sostenute. Il fatto è che verso i Balcani ci sono ancora un sacco di pregiudizi, e così la gente ancora diffida ad andare, che ne so, a Sarajevo. Eppure è la Gerusalemme dei Balcani, una delle città più belle e ricche di storia e cultura d’Europa.
Non mi voglio far prendere la mano, ma consiglio semplicemente a tutti i lettori di questa rubrica di mettere in conto un viaggio in questi luoghi dal fascino straordinario.
Concludiamo l’incontro davanti ad una pizza e ci diamo appuntamento a settembre per definire un piano comune di lavoro. Ritorno così al Gruppo dove trovo Diego Pancher e Roberto Pinter. La discussione va a finire subito sul PD e sull’avvio di una fase congressuale ancora molto incerta. Ma che richiede la presenza di tesi politiche chiare e capaci di disarticolare le famiglie di appartenenza che ancora incombono sul presente e sul futuro del partito.
In mattinata avevo chiesto a Roberto Bortolotti di buttar giù una proposta di interrogazione sulla Paganella, la montagna che sovrasta la città di Trento, violentata da una giungla di antenne e ripetitori laddove un tempo arrivava una delle funivie che, con i suoi 1900 metri di balzo, era fra le più ardite del Paese. E’ un tema, questo, che vorrei seguire con attenzione: un legame anche affettivo perché lungo quel crinale ci andavo da ragazzo nelle gite domenicali con i miei genitori. Oggi, alzare lo sguardo verso la Paganella dà quasi un senso di sconforto e di estraneità. Ne ho parlato nei giorni scorsi con Stefano Albergoni che insieme all’amministrazione comunale di Zambiana sta sviluppando da tempo un lavoro per la rinascita della montagna. E l’interrogazione nel pomeriggio è nero su bianco.
Alle 17.30 passo alla stazione dei treni a prendere Mauro Cereghini con il quale devo sbrigare un po’ di questioni burocratiche e bancarie relativamente all’attività dei tavoli della cooperazione di comunità. E’ appena rientrato da La Spezia dove ha avuto modo di presentare "Darsi il tempo" nell’ambio di una manifestazione sul presente e il futuro del Kosovo e fra pochi giorni ripartirà con un viaggio della Fondazione Langer per Srebrenica. Non nascondo un po’ di invidia per la sua frequentazione (che è stata la mia) dei Balcani. Credo proprio che ad agosto un viaggio da quelle parti non me lo farò mancare.
Ultimo appuntamento della giornata, quello alle 18.30 con l’"Unione dei cacciatori del Trentino". Si tratta della minore delle organizzazioni dei cacciatori trentini, quella cioè che non ha la gestione e il controllo sull’attività venatoria e sul patrimonio faunistico del Trentino (che fa capo alla più grande "Associazione dei Cacciatori del Trentino"). Hanno chiesto un incontro con il Gruppo consiliare del PD e così con Luca Zeni incontriamo il presidente Pizzini ed altri esponenti dell’Unione. Non ho molto a cuore la caccia, né i cacciatori, ma devo dire che i problemi che pongono sono seri, investono l’attuale assetto legislativo e più in generale la filosofia con la quale la Provincia autonoma di Trento governa tutta la materia in questione. Ci prendiamo una serie di impegni, in primo luogo quello di verificare come poter mettere mano alle questioni della gestione democratica del patrimonio faunistico, e ci lasciamo con l’idea di rivederci a breve. Ci sarebbe, per concludere la giornata, l’assemblea del PD del Trentino per varare il regolamento congressuale. Ho una buona scusa di non essere membro dell’assemblea, ma di regole del PD ne ho strapiene le tasche. Così preferisco andare a casa e piuttosto dedicare un po’ di tempo al diario della giornata.
