mercoledì 1 luglio 2009
1 Luglio 2009
lunedì 6 luglio 2009
6 Luglio 2009
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lunedì 6 luglio 2009
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giovedì 2 luglio 2009

La giornata si rivelerà non proprio proficua. E sin dal mattino presto è così visto che alle 8.30 in punto sono in Comune per incontrare il sindaco Andreatta ma il sindaco non c’è ed ha comunicato che oggi è fuori. Detesto queste cose. E’ vero, ci eravamo accordati per strada scrivendo un appunto su un foglietto vagante e poi non ci eravamo più sentiti. Ma la parola è la parola, e quel che più mi infastidisce è pensare che questo possa accadere con altre persone che magari hanno meno opportunità del sottoscritto di farsi sentire.

Recupero il tempo che mi separa dalla riunione della Terza Commissione per buttare un occhio sui giornali e sulle cose che andremo a discutere di lì a poco. Avviamo l’iter di discussione del disegno di legge Dominici sugli itinerari storico-religiosi, una proposta che pure richiama strumenti legislativi già in essere e che prova a costituirne una cornice. Si decide come procedere nelle audizioni e nel confronto sull’articolato. Passiamo poi ad un argomento del quale ci siamo già più volte occupati, vale a dire la petizione popolare contro la realizzazione del biodigestore di Lasino. Incontriamo il Comitato promotore della petizione, ma il confronto sembra essere superato dall’avvenuta approvazione della mozione in Consiglio provinciale che indica la necessità di rivedere i criteri di localizzazione, il tipo di impianto e la necessità di affermare il criterio dell’autosufficienza, esattamente quel che ora non avviene visto che il Trentino esporta in questo momento più del 70% dell’umido che produce. Proposta avanzata dai consiglieri Lunelli e Giovanazzi ed approvata con un emendamento di cui ero il primo firmatario. Il Comitato ribadisce il proprio punto di vista ed esprime la preoccupazione che la localizzazione della Predera non sia ancora scartata definitivamente. Al di là di ogni altra considerazione, è francamente difficile vedere un atteggiamento diverso dal "non nel mio giardino". Questo non significa che il piano di localizzazione dei biodigestori non debba essere rivisto proprio alla luce delle indicazioni espresse unanimemente dal Consiglio Provinciale nella mozione. Ma di fronte ai rappresentanti del Comitato la politica fa sfoggio di demagogia piuttosto che di responsabilità.

Segue l’audizione dell’associazione Nimby ed in particolare di Carla Poli, responsabile del Centro di riciclaggio di Vedelago (Treviso), che espone un’interessante proposta di gestione dei rifiuti prodotti dalla Provincia di Trento sulla base di una consolidata esperienza di riciclaggio realizzata non solo nel trevigiano ma in numerose altre realtà italiane. Insomma come trasformare un problema in una risorsa.

Finiti i lavori della Commissione mi trovo con Matteo Apuzzo e Maria Teresa Ret. Lui è un amico triestino che ho conosciuto nel master universitario di Portogruaro di cui era il responsabile e lei una giovane ricercatrice della Fondazione Maritain di Portogruaro nonché coordinatrice di un circolo del PD nella sua città. Parliamo del PD, degli schieramenti congressuali nazionali nei quali fatico a riconoscermi ed espongo loro un’idea che sto coltivando in questi giorni, dare vita ad una mozione politica federalista in seno al dibattito congressuale nazionale, l’idea cioè di connettere i territori con l’assetto globale, o meglio ancora l’amore per il territorio come discriminante trasversale rispetto ai temi dell’economia, della sostenibilità, della democrazia, della pace… e quant’altro.  Maria Teresa racconta del suo circolo e di come sia difficile imprimere un profilo politico culturale al confronto fra le persone, tutte prese nel passare da una scadenza e da un’emergenza all’altra, e di costruire un legame virtuoso fra il circolo e gli eletti. Mi parla di grande disponibilità da parte di tante persone, molte delle quali giovani, ma anche della difficoltà di interrogarsi sui nodi veri che attraversano il nostro tempo. Parliamo anche d’altro, di una ricerca che deve fare sulla connessione fra il suo territorio, la delocalizzazione delle imprese e i Balcani. E’ come invitarmi a nozze.

Ci salutiamo verso le 14.30 perché incombe la riunione del Gruppo di lavoro della Seconda Commissione Legislativa provinciale che deve discutere il testo unificato del Disegno di Legge sull’educazione e l’orientamento al consumo e le filiere corte, riunione alla quale partecipano numerosi dirigenti della PAT, segno – come verrà detto durante l’incontro – del valore che assume il testo in discussione. La Giunta provinciale ci consegna una serie di osservazioni, molte delle quali pertinenti e che in larga misura erano già state recepite nel testo unificato. Al di là di qualche schermaglia fuori luogo del consigliere Civettini della Lega, c’è una buona sintonia e si può procedere in maniera spedita. Stupisce quindi l’impuntatura finale della presidente della Commissione consigliera Dominici per spostare le audizioni a settembre utilizzando l’appuntamento di luglio per rivedere il testo, il che significherebbe spostare il confronto in aula ad ottobre o anche più avanti. Provo a manifestare apertamente la mia contrarietà, che è anche quella di Bombarda, ma non c’è niente da fare, almeno per il momento, quasi ci fossero altre ragioni non dette. Sono davvero infastidito da questa cosa e provo a vedere quali sono le possibili strade per ritornare sulla decisione. E’ chiaro che il valore politico della proposta di legge è tutt’altro che banale, rappresentando un atto forte nel quadro dell’azione della Provincia Autonoma di Trento per approntare strumenti efficaci nell’interagire locale con la crisi economica globale.

Torno al gruppo, sbrigo un po’ di cose per il Forum, passo in Provincia da Marco Pontoni per concordare i dettagli dell’incontro di sabato mattina con il premio Nobel per la Pace Shirin Ebadi, mi accordo in tal senso con il Presidente Dellai e poi la giornata è finita. O meglio, vado a fare la spesa prima che la Bottega della Natura chiuda.

Dovrei scrivere due cose per il giorno dopo, ma è tardi. Domattina sul presto le parole scritte usciranno dalla penna con più scioltezza.

 

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