martedì 16 giugno 2009
16 Giugno 2009
giovedì, 18 giugno 2009
18 Giugno 2009
martedì 16 giugno 2009
16 Giugno 2009
giovedì, 18 giugno 2009
18 Giugno 2009

mercoledì, 17 giugno 2009

Questa sera mi sento sfinito. Credo nella politica, è stata il senso della mia vita. E’ per questo che mi addolora vederla così svilita dentro le istituzioni, nella demagogia e nella disonestà intellettuale. Non ho il cinismo necessario e non voglio averlo. E per questo fatico in questi nuovi panni.

Fors’anche per questo sento il bisogno di scrivere un primo bilancio di questi sei mesi rivolto in particolare alle persone che durante la campagna elettorale di novembre hanno sostenuto pubblicamente la mia candidatura. Quasi una richiesta di confronto ma anche di conforto, in un impegno che mi assorbe come mai prima d’ora. Fra una telefonata e l’altra butto giù qualche appunto di questo primo bilancio e così se ne va il mattino.

A mezzogiorno ho appuntamento con Massimiliano Pilati, esponente del Movimento Nonviolento,  per parlare delle nuove caserme di Trento sud e vedere se insieme riusciamo a cavare un ragno dal buco. I margini sono ridotti, ma qualche contraddizione in cui infilarci forse c’è, e conveniamo che vale la pena provarci. Agendo su due fronti: la "riduzione del danno" e il "corpo a corpo". Si può intuire quel che significa e comunque ci ritorneremo. Maxi sorride, le sfide difficili lo appassionano.

Corro in ufficio, il tempo di buttare giù qualche appunto per il Focus su "scuola e formazione" convocato per il tardo pomeriggio ed eccomi in I Commissione legislativa regionale. All’ordine del giorno le proposte di legge sulla riduzione dei costi della politica. L’Ufficio di Presidenza della Regione ha elaborato una proposta che indica un buon punto di mediazione accettato da tutti i componenti. Ma non hanno fatto i conti con l’opposizione (come vedremo anche con quella interna alla stessa maggioranza) che avvia un vero e proprio ostruzionismo. E’ Donato Seppi, esponente della destra italiana di Bolzano, a dar fuoco alle polveri. Ponendo peraltro un problema vero e cioè la netta disparità di trattamento dei consiglieri della Provincia di Trento rispetto a quelli dell’Alto Adige – Sud Tirol, privi questi ultimi di mezzi e collaboratori invece previsti in Trentino. Cerchiamo di far loro capire che è alla Provincia di Bolzano che devono rivolgere le proprie proteste, ma questo è l’ambito in cui loro possono esercitare la pressione più forte, e così piovono centinaia di emendamenti, poco importa se in larga misura pretestuosi, la cui illustrazione appare ancor più irrispettosa delle istituzioni di cui fanno parte. Proviamo a convincere i rappresentanti della SVP di indicare la disponibilità ad aprire un tavolo di trattativa attorno ai servizi che la Provincia Autonoma di Bolzano dovrebbe mettere a disposizione di ogni consigliere e gruppo consiliare, ma a quanto pare non hanno l’autorevolezza per farlo.

Accade invece che la capogruppo della SVP in Regione Rosa Thaler presenti anch’essa un emendamento soppressivo dell’articolo 4 con il quale si riduce l’appannaggio degli assessori regionali. Mettendo così a rischio l’equilibrio trovato in Ufficio di Presidenza. Niente male…

Mi arriva una lettera del consigliere Mario Casna della Lega Nord e componente l’assemblea del Forum trentino per la Pace e i Diritti Umani il quale, assente alla riunione del Consiglio della Pace nella quale si è deciso unanimemente di avviare la ricognizione sugli ambiti di attività del Forum in questi anni, mi rovescia addosso accuse pretestuose e prive di senso nel non aver indicato i temi della pace e dei diritti umani nei cinque focus proposti. Siamo al di là del bene e del male, ma pazienza. Anche il Tibet, tira in ballo, forse ignaro che proprio lo scorso 10 marzo sono stato io a proporre al Presidente del Consiglio Regionale di ricordare la giornata dell’esilio del popolo tibetano, dimenticando che la causa tibetana è stata e continua ad essere un punto fermo nell’attenzione al rispetto dei diritti umani e che grazie a Roberto Pinter in autunno il Trentino ospiterà l’incontro mondiale delle autonomie locali per il Tibet. Prendo il telefono e lo chiamo indignato perché non si fa così (o forse sono io che non ho ancora capito che si fa proprio così) e che bastava una telefonata per chiarirsi se quello fosse stato il problema. Oggi non ho il tempo, ma domani gli risponderò per le rime, per quel che può servire.

Arrivano in Consiglio Angioletta Maino e Nino Mazzocchi che mi evono parlare dell’impianto Baldo Garda e delle angherie della SWS Engineering (una delle due società che hanno fatto richiesta di realizzare un mega impianto di pompaggio dell’acqua in quota per commerciare energia a costi più elevati di quella che si consuma). Ne abbiamo già parlato e ne parleremo ancora.

Nel frattempo in Commissione Regionale non si sblocca nulla e alle 17.20 siamo ancora al primo articolo. Una situazione estenuante. Fra dieci minuti devo essere alle Scuole Savio per il Forum e quindi devo lasciare i lavori. Sono ancora in auto che il consigliere Bruno Dorigatti mi chiama per dirmi che se non ritorno in Commissione le minoranze faranno saltare il numero legale. Non posso certo non presenziare all’incontro del Forum, e comunque mi sembra che il danno della sospensione per mancanza del numero legale sia del tutto relativo, visto l’ostruzionismo in corso e la rigidità della SVP. Di lì a breve la Commissione verrà sospesa.

Al Forum ci sono un bel po’ di persone, tutte impegnate nelle istituzioni o nelle associazioni sul tema della formazione. Il primo dei Focus previsti si dimostra efficace, quanto meno nel descrivere il quadro degli interventi se non ancora per capire chi fa che cosa. Da un giro fitto fitto di interventi, emergono con forza queste parole chiave: "ciò che rimane", il tema dell’efficacia e della continuità formativa, che ci rimanda alla necessità di sviluppare relazioni, che sappiamo costose e che richiedono responsabilità, merce sempre più rara; e poi di seguito la necessità di "fare sistema", il nodo delle competenze e della necessità di nuovi sguardi (cosa sono le "nuove guerre", cos’è l’elaborazione dei conflitti e la banalità del male, cos’è l’Europa…), il rapporto fra scuola e società che ci rimanda al tema dell’educazione permanente, ed infine il concetto di "investimento" è cioè la consapevolezza che la formazione non è semplicemente l’accrescimento del sapere individuale ma un investimento vero e proprio della nostra comunità affinché i formatori siano all’altezza della complessità.

Un buon inizio: decidiamo di rivederci a settembre per affrontare il tema più specifico del "chi fa che cosa", anche attraverso una ricognizione dei bisogni formativi e delle potenzialità presenti sul territorio.

Telefono a Maurizio Agostini per sapere se andrà lui all’assemblea costitutiva del Circolo del PD di Spormaggiore e la sua risposta affermativa mi solleva da quell’ulteriore incombenza. Tiro il fiato.

 

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