mercoledì 10 giugno 2009
10 Giugno 2009venerdì 12 giugno 2009
12 Giugno 2009giovedì 11 giugno 2009
La questione dell’impianto di collegamento fra San Martino di Castrozza e il Passo Rolle mi sta a cuore ed oggi dovrebbe arrivare in aula grazie ad una mozione di Roberto Bombarda. Sono passate da poco le 6.00 del mattino e mi ritrovo a leggere il Piano del Parco Paneveggio – Pale di San Martino e la mozione approvata poco più di un anno fa dal Consiglio provinciale, la delibera della PAT del 3 dicembre scorso e la denuncia della Sat alla Commissione delle Comunità Europee riguardante l’inadempimento del diritto comunitario. Butto giù un po’ di appunti per intervenire, nella speranza che si possa trovare un punto di mediazione dentro una maggioranza divisa.
Alle 9.00 sono in II Commissione, dove si discute sulle audizioni relative al DDL sull’orientamento ai consumi e le filiere corte. Un lungo elenco di associazioni, enti e consorzi, ma anche luoghi formativi ed azienda sanitaria. Contemporaneamente c’è riunione della maggioranza per discutere sulla questione del Difensore Civico e dopo un paio d’ore di batti e ribatti, finalmente la questione si sblocca con un passo indietro della maggioranza, a conclusione di un braccio di ferro che forse poteva essere evitato. Non è facile mettere d’accordo tutti nella stessa maggioranza, figuriamoci in Consiglio, ma alla fine (siamo a mezzogiorno) il candidato indicato dalle minoranze e accettato dentro una quaterna di nomi dalla coalizione di governo ottiene il quorum necessario.
Nel pomeriggio la discussione è attorno a due disegni di legge sulle norme elettorali proposte dalle minoranze. Il dibattito ruota attorno alle cosiddette "porte girevoli", in altre parole all’incompatibilità fra cariche esecutive (di governo) e legislative (consiliari). E a quel meccanismo che dà la possibilità ad un consigliere che viene nominato assessore di lasciare il suo posto al primo dei non eletti e ad un assessore che si dovesse trovare a rassegnare le sue dimissioni di rientrare nel suo ruolo di consigliere.
Il confronto in aula elude però a mio avviso il nodo di fondo, che riguarda l’elezione diretta del Presidente e il fatto che con l’attuale sistema elettorale gli assessori sono ridotti in buona sostanza al ruolo di collaboratori del Presidente. Sono gli effetti di un sistema proporzionale corretto in forma maggioritaria, ma devo dire che in giro – a ragion del vero – c’è di peggio. L’attuale sistema delle elezioni politiche, ad esempio, il cosiddetto "porcellum" che ora i referendari vorrebbero abrogare ma in direzione di un sistema maggioritario ancor più radicale basato cioè sul bi-partitismo. Ragion per cui la mia intenzione nel prossimo referendum è di non andare a votare o di andarci e votare No. Ad ogni buon conto il voto negativo sui DDL espresso dalla I Commissione viene confermato anche dall’aula.
Il dibattito si è protratto nel tempo e così il resto dell’ordine del giorno, mozioni comprese (sia quella sul collegamento San Martino – Passo Rolle che quella sull’abbonamento per i neo diciottenni ad un quotidiano locale), vengono spostate alla prossima sessione di lavori del Consiglio.
Faccio quindi in tempo ad andare alla manifestazione conclusiva dell’Officina dell’autonomia, intensa settimana di incontri promossi dal Museo Storico del Trentino nella galleria "bianca" di Piedicastello attorno a cinque parole chiave: comunità, territorio, confini, progresso, solidarietà. Un lavoro di manutenzione di queste parole che – come afferma il presidente Dellai – appare più che mai necessario per dare spessore ad una identità che vuole essere glocale.
Riprenderemo questa discussione alla sera, nell’incontro promosso a Sopramonte dal Circolo del PD del Bondone dedicato al tema della manovra anticrisi della PAT. Tocca a me introdurre i lavori ed interloquire con il presidente, a quanto pare raramente invitato alle iniziative del PD del Trentino. Il che denota, oltre ad una certa dose di timore subalterno, anche un po’ di stupidità, quasi vivessimo Dellai (e l’UpT) come un ingombro anziché un’opportunità che, fra l’altro, permette a questo nostro Trentino di non essere omologato sul piano politico al resto delle regioni del nord est. Le risposte di Dellai alle domande del pubblico che riempie la sala del centro civico sono tutt’altro che evasive, il confronto sulla manovra finanziaria spazia dalle cose del mondo a quelle della nostra terra: ne esce è una serata davvero interessante e piacevole. Ed è lo stesso presidente a complimentarsi con il circolo per aver dato questo profilo alto all’agire politico sul territorio.
