martedì 21 luglio 2009
20 Maggio 2009
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20 Maggio 2009
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20 Maggio 2009

mercoledì, 20 maggio 2009

 

Nello scrivere il diario di bordo, per evitare vuoti di memoria breve, do un’occhiata alla mia inseparabile agendina (tradizionale, ovvero cartacea).  Sulla giornata di ieri sono segnati un’infinità di appuntamenti, anche se ho la sensazione di aver perso tempo. Forse una ragione ci sarà.

Alle 9.00 sono in Regione per la I Commissione. Un ordine del giorno da sbrigare in fretta, ovvero l’indicazione dei nostri rappresentanti in Pensplan, progetto sociale della Regione Trentino Alto Adige-Südtirol per la promozione e lo sviluppo della previdenza complementare a carattere locale. Il presidente della Commissione è assente per motivi di salute e la minoranza ne approfitta facendo mancare il numero legale. Comportamento insopportabile e la riunione salta.

Alle 10.00 è convocato il Consiglio Provinciale. E, anche in questo caso, si ha subito la sensazione che la giornata se ne andrà in questioni procedurali. Scoppia subito una polemica sul tempo da dedicare alle interrogazioni con risposta immediata. C’è un crescente ritardo nelle risposte da parte della Giunta alle interrogazioni e quindi cresce il numero di quelle a risposta immediata. Il presidente del Consiglio, regolamento alla mano, ricorda che il tempo per queste interrogazioni è limitato e quindi scoppia subito una polemica che fa perdere una buona mezz’ora. Fra queste interrogazioni una è mia e riguarda la pista ciclabile che collega la Vallagarina con il Basso Sarca attraverso il lago di Loppio. La risposta del Presidente Dellai è precisa e indica che i lavori che la stanno interrompendo in un tratto problematico saranno completati entro la fine di maggio. Una buona notizia anche per le comunità locali, considerato che proprio il giorno precedente il sindaco di Mori mi aveva chiamato congratulandosi per l’interrogazione.

Inizia poi la discussione sulla nomina del Difensore civico. Discussione si fa per dire, perché si tratta di una serie di votazioni che non danno alcun esito positivo. Questa nomina richiede una maggioranza qualificata e dunque almeno una parziale condivisione da parte della minoranza. E’ un susseguirsi di incontri, sospensioni, nomi che vengono avanzati con circospezione e che dopo cinque minuti già sono in pasto ai giornalisti che seguono come segugi le manovre del palazzo fino a diventarne protagonisti.

(C’è una dimensione virtuale che si sovrappone al reale davvero insopportabile)

Nel frattempo ho una serie di incontri che almeno mi permettono di mettere in cantiere un po’ di lavoro, in primis la prima convocazione del Consiglio della Pace, organismo cruciale nell’attività del Forum. Il Consiglio prosegue con i voti a vuoto sul Difensore civico e con gli altri punti all’ordine del giorno. Non ci si può muovere dall’aula e non riesco ad andare all’incontro del Focus sulla scuola. Arrivano le 19 e con Roberto Bombarda vado a Lavis dove ci attendono gli amici del circolo del PD che hanno organizzato alla sera un incontro pubblico sul tema dell’inquinamento elettromagnetico. Un tema scottante in particolare nel Comune di Nave San Rocco per il prossimo inizio dei lavori di realizzazione della scuola materna progettata in prossimità all’elettrodotto della RFI (ferrovie).

Nel teatro di Zambana ci sono un centinaio di persone. C’è molta apprensione verso la salute dei bambini e della comunità locale, c’è una forte opposizione verso l’operato della giunta comunale di Nave che si è occupata più degli aspetti formali che di quelli sostanziali. Il nodo è qui, proprio sull’incongruenza di una legislazione provinciale che prevedeva la soglia di 0,2 microtesla a fronte di una legislazione nazionale attestata sui 3 microtesla alla quale la stessa legislazione trentina si è poi dovuta adeguare. Questo significa che tutte le raccomandazioni da parte della comunità scientifica come della stessa Unione Europea di attenersi al principio di precauzione finiscono su per il camino. In questa situazione di incertezza questo principio diviene ineludibile ed hanno ragione le mamme di Nave quando annunciano una forte mobilitazione in occasione dell’inizio dei lavori. La serata è davvero interessante, numerosi gli interventi e gli spunti che ne vengono. Idee i impegni che i consiglieri presenti indicano in alcune piste di lavoro che riguardano gli interventi da attuare nelle situazioni di pericolosità sociale, sul piano legislativo per quanto riguarda i limiti di precauzione e le normative urbanistiche, ed infine un piano pluriennale di bonifica complessiva.

(L’iniziativa del Circolo del PD indica come deve agire un soggetto politico nel territorio, nella sua capacità di farsi carico della preoccupazione diffusa ma anche di indicare proposte concrete per addivenire alla soluzione dei problemi)

Finiamo a prendere una pizza verso le 23.30. E si fa tardi. Mi dispiace, perché stasera avevamo a casa un’ospite importante che conoscerò solo al mattino. Si chiama C. ed è una bambina rom di origine kosovara, alunna di Gabriella. Ci teneva proprio che partecipasse alla gita scolastica a Venezia e per essere certa della sua partecipazione ha chiesto l’autorizzazione dei suoi genitori perché venisse la sera prima da noi.  Chissà cosa avrà pensato, lei abituata in un’abitazione condivisa con altre tredici persone trovarsi in una casa dove si avverte il passo felpato della nostra gatta.

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