mercoledì, 13 maggio 2009
13 Maggio 2009domenica, 17 maggio 2009
17 Maggio 2009venerdì, 15 maggio 2009
Mattina dedicata alla lettura e alla scrittura. Sfoglio le ultime pagine del libro di Gianfranco Bettin “Gorgo. In fondo alla paura”. Il racconto di una ordinaria follia del nostro tempo, ambientato nella marca trevigiana. Gorgo al Monticano è un paese di quattromila abitanti, non lontano da Motta di Livenza e Oderzo, un paio d’anni fa al centro di un tragico fatto di cronaca. Ma gorgo è anche una metafora del nostro presente, un vortice che ti fa perdere l’orientamento, capovolge… «…questo posto non è più lo stesso. Tante robe gera già cambiae. Basta vardarse intorno. Xe cambià tuto. Ma questo massacro xe ‘na roba fora del mondo…».
Vedrò Gianfranco martedì prossimo, a Mestre, per la presentazione di “Darsi il tempo”. E penso che inizierò a parlare della cooperazione partendo proprio da dove lui ha concluso il suo ultimo lavoro. Dalla necessità di stare in quel gorgo, di viverlo “come una possibilità”.
Mi metto a scrivere qualcosa per il Forum trentino per la Pace, mi sono dato una settimana per pensarci su e alla fine mi sono detto molto semplicemente di vivere la cosa con molta naturalezza, mettendo a disposizione competenze ed esperienza affinché l’assemblea possa decidere come utilizzarle, non in contrapposizione con qualcuno ma per operare al meglio. Lunedì prossimo è riconvocata l’assemblea e vedremo quel che ne uscirà.
Verso le 11.30 sono in ufficio per una interrogazione sulla pista ciclabile che collega Rovereto al lago di Loppio, interrotta proprio nei pressi del punto più pericoloso della strada provinciale Rovereto – Riva. Vado a pranzo con Bruno Dorigatti e proseguiamo il confronto sulla Sloi, sull’orgoglio di quei lavoratori, sul loro attaccamento alla fabbrica che li uccideva, su quel che rappresentava quell’azienda nel contesto sindacale trentino. Parliamo di volti e persone che hanno segnato gli anni ’70.
(Reduci?)
Parto per Levico. Alle 15.30 ho un appuntamento con il sindaco Carlo Stefenelli e con l’assessore Arturo Benedetti per parlare del Progetto Prijedor. Levico è uno dei Comuni coinvolti da anni nella cooperazione con la cittadina bosniaca e con loro ragioniamo di come rendere efficace per la comunità locale questa relazione. Parliamo di scambi culturali, di viaggi di conoscenza nell’ambito dei piani giovanili, di viaggi della memoria. Ma anche di turismo responsabile, ambito nel quale il Comune è coinvolto da un paio d’anni. La cooperazione di comunità è una straordinaria opportunità di crescita per la nostra gente, prima ancora che per gli effetti positivi che ne possono venire nei progetti di valorizzazione delle risorse del territorio in Bosnia o in qualunque altra parte del mondo. Ci troviamo in perfetta sintonia e ci lasciamo con l’idea di promuovere qualche serata informativa per poi attivare altre iniziative di scambio.
Ritorno a Trento. Pioviggina e vado più piano del solito, effetto anche della multa di 165 euro arrivata in mattinata e dei 5 punti tolti alla patente per eccesso di velocità quando – qualche settimana fa – rientravo da Riva del Garda dopo aver fatto un incontro molto bello con gli studenti del Maffei.
Ho un paio di appuntamenti in ufficio e poi vado a Palazzo Trentini dove c’è un incontro promosso dal Comitato per la Pace in Medio Oriente con Erik Yellin, israeliano di Sderot, e Yousef Handouna, palestinese di Gaza. Entrambi impegnati per la pace, testimonianze che raccontano della difficoltà del dialogo, ma anche del bisogno di dialogare. Parlano della loro vita e del loro impegno, ma anche del radicalizzarsi delle posizioni e del loro stesso isolamento. Ne esce un forte appello a noi, cittadini di un Europa distratta e divisa.
(Penso fra me a quanti incontri ho partecipato ed organizzato sul conflitto israelo-palestinese e di come dopo tanti anni siamo ancora qui, a raccontarci tragiche storie di vita e di morte… anche di questo dovremo riflettere nel Forum per la Pace)
La serata prevista sul turismo responsabile nei Balcani è stata spostata e, andando a casa e pensando alla sera libera da impegni, tiro un sospiro di sollievo.
